non porci interrogativi e un senso di inquietudine profonda". È questo uno dei passaggi della nota con la quale il Partito Democratico siciliano ha deciso stamattina di togliere ogni appoggio all'amministrazione comunale di Campobello di Mazara, territorio che, come hanno scoperto gli inquirenti, era il crocevia della latitanza pubblica del superboss Matteo Messina Denaro, che qui viveva liberamente, sebbene sotto altra identità. "Non è compito della politica - precisano il segretario regionale Dem Anthony Barbagallo e il segretario della federazione provincaile di Trapani Domenico Venuti - sostituirsi agli organi inquirenti ed ai tribunali, ma la politica non può delegare alle sentenze il proprio ruolo. La comunità di Campobello - aggiungono quelli del Pd - ha bisogno di un percorso netto di discontinuità, di un processo di profonda rigenerazione. Che attivi le tante forze sane che vivono ed operano in questi comprensorio e che avvìi una nuova stagione”. Pd che, dunque, per tutte queste ragioni, "considera esaurita l’esperienza della giunta Castiglione e ritira il proprio sostegno alla maggioranza e auspica che, il prima possibile, venga data parola agli elettori campobellesi. La permanenza nell’amministrazione attiva e nella maggioranza di governo cittadino - concludono Barbagallo e Venuti - è, pertanto, incompatibile con il mantenimento di ruoli e di tesseramento nel Partito Democratico”.