non voglio fare considerazioni politiche, posso solo affermare che la mia decisione di lasciare il Pd e aderire a Forza Italia non modificherà il mio impegno contro la mafia". Così Caterina Chinnici al Teatro Pirandello di Agrigento, a margine del convegno organizzato nel trentennale dal durissimo monito di Papa Giovanni Paolo II dalla Valle dei Templi contro la mafia. Ma è una vicenda, quella legata alla decisione della magistrata e parlamentare europea, di aderire a Forza Italia, che ha generato inevitabilmente polemiche, e per svariate ragioni. Decisione peraltro giunta pochi mesi dopo da quelle elezioni regionali che hanno visto la Chinnici a capo di uno schieramento di centrosinistra (che per la verità avrebbe dovuto essere più ampio, prima che il Movimento 5 Stelle decidesse di sfilarsi) dopo una selezione scaturita da quelle Primarie che hanno visto l'ex presidente della commissione Antimafia Claudio Fava costretto ad uscire di scena, malgrado tenesse a guidare lo schieramento. Poi la vittoria e piuttosto netta di Renato Schifani, oggi Schifani e Chinnici fanno parte dello stesso partito. Il recente approdo di Giancarlo Cancelleri, ex leader pentastellato, anche lui in Forza Italia, sembra una specie di quadratura di un cerchio dove la politica è comunque capace di offrire soluzioni assolutamente inattese.