partendo, innanzitutto, dal confronto con gli operatori del settore, le associazioni di categoria e i pescatori.
La transizione ecologica e' una sfida decisiva per il futuro e rappresenta un' assoluta priorita' ma e' assolutamente inconcepibile proporre misure inconciliabili con la tenuta stessa del settore pesca che sarebbe travolto da una crisi senza precedenti.
Così oggi Legacoop
Sicilia in merito alle proteste attuate dai pescatori contro le politiche dell'UE che stanno mettendo a rischio il futuro del settore. In particolare, la protesta riguarda il "Piano d'azione per proteggere gli ecosistemi marini" che mira a vietare la pesca di fondo nel 30% dei nostri mari e la legge sul ripristino della natura. Lo scorso fine settimana le marinerie europee hanno fatto sentire la loro protesta, hanno suonato le sirene delle loro imbarcazioni, come un richiamo di soccorso, per evidenziare che la flotta peschereccia sta gradualmente scomparendo. U Una protesta alla quale hanno aderito le marinerie siciliane a partire da Sciacca.
Il settore pesca, evidenzia Legacoop Sicilia, auspica che questo appello sia preso sul serio dai rappresentanti politici dell'UE che deve necessariamente rivedere le proprie scelte che rischiano di mettere in ginocchio le marinerie. Un comparto particolarmente rilevante in Sicilia ma che negli anni ha subito continue restrizioni, con il risultato che oggi sono sempre più i tratti interdetti alla pesca. La politica di salvaguardia degli ecosistemi marini ha la sua rilevanza, ma gli operatori del settore della pesca chiedono che si tenga conto anche delle esigenze del comparto. L'obiettivo delle manifestazioni che si sono svolte in tutti i porti d' Europa è quello d' inviare un messaggio chiaro alle autorità dell'UE, se il piano d'azione e la legge sul ripristino della natura saranno attuati come proposto, l'Europa rischia di perdere il 25 per cento della sua produzione ittica e con essa il rischio è quello di perdere 20.000 posti di lavoro solo in Italia.
Il settore ricorda gli enormi progressi compiuti negli ultimi 20 anni nella protezione dell'ambiente marino e nella ricostituzione degli stock ittici seppure con la conseguenza della scomparsa del 30% della flotta peschereccia. I nostri pescatori, ha dichiarato Legacoop Sicilia, sono già al limite e non possono più tollerare le politiche della Commissione europea . Solidarietà al comparto è stata espressa dall’europarlamentare Raffaele Stancanelli per il quale occorre incrementare i sistemi di co-gestione della pesca, attraverso un effettivo coinvolgimento degli attori locali e delle autorità pubbliche dei territori.