la richiesta di un incontro all’amministrazione per discutere ed affrontare la questione relativa al regolamento sui Dehors. I tre consiglieri evidenziano, in particolare, la necessità che si proceda con la massima urgenza alla stesura del regolamento, al fine di permettere ai titolari delle attività commerciali di migliorare i servizi ed ampliare lo spazio dei locali nel rispetto delle leggi e dei cittadini diversamente abili. In questi mesi, ricordano i tre consiglieri nella nota, la problematica è stata segnalata dai consiglieri Filippo Bellanca e Paolo Mandracchia e qualche giorno fa dal presidente della commissione Urbanistica Ignazio Bivona. Il regolamento in questione, com'è noto, è quello che dovrà disciplinare l’organizzazione e l’allestimento degli spazi all’aperto attrezzati per il consumo di alimenti e bevande annessi ai locali di pubblico esercizio di somministrazione e le relative strutture poste sul suolo pubblico, attraverso delle prescrizioni che devono essere finalizzate anche al miglioramento del paesaggio e dell’arredo urbano permettendo l’installazione di strutture armoniche al contesto storico monumentale. I commercianti, scrivono Carmela Santangelo, Paolo Mandracchia e Maurizio Blò, sono stati illusi da informazioni distorte facendo loro credere che dopo l’approvazione del regolamento edilizio tutto sarebbe stato semplice e rapido. Ed invece, la verità è sotto gli occhi di tutti e purtroppo a pagare il prezzo più alto sono gli esercenti che ancora resistono e che hanno voglia di investire. Ad oggi la mancanza di regole ha determinato un disagio per i titolari di bar e ristoranti ed è grave, per i tre consiglieri, che a metà maggio le attività commerciali non abbiano ancora le aree per esercitare la propria attività, senza trascurare il mancato incasso derivante dai proventi relativi al pagamento del suolo pubblico. L’alibi del primo insediamento non regge più, attaccano Santangelo, Blò e Mandracchia. Ci chiediamo quali siano le ragioni di questa continua inefficienza dell’amministrazione Termine che, a stagione estiva ormai iniziata, non si è ancora adoperata per dare corso ad un regolamento che dia regole ben precise a tutela di proprietari di bar e ristoranti.