Così il commissario regionale della Dc in Sicilia ed ex presidente della Regione Totò Cuffaro, eletto nei giorni scorsi segretario nazionale del partito a conclusione dei lavori del XX congresso nazionale della Dc, ha confermato al nostro telegiornale una volontà da lui già manifestata nei mesi scorsi, pur essendo tornato ricandidabile dopo che il tribunale di Sorveglianza di Palermo ha dichiarato estinta la sua interdizione dai pubblici uffici. Lo scorso fine settimana a Roma la sua elezione all'unanimità a segretario nazionale del partito, accompagnata dalla polemica con Gianfranco Rotondi, dal 1999 responsabile legale del simbolo dello scudo crociato, il quale ha accusato Cuffaro di avere usurpato un nome, quello della Dc, già presente nella competizione politica. Questo il commento di Cuffaro che poi non nasconde le difficoltà e i pregiudizi incontrati quando, dopo la condanna per favoreggiamento alla mafia e cinque anni di reclusione, ha deciso di tornare ad essere protagonista della vita politica attiva ricomponendo i democratici cristiani.