uno degli uffici giudiziari più importanti del Paese. Una carenza di personale significativa con 47 pubblici ministeri sui 61 stabiliti nella pianta organica, tra i quali 12 assegnati alla Direzione Distrettuale Antimafia: 9 in meno di quelli previsti dal ruolo del personale.
Come stabiliscono le norme il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, che si è insediato a ottobre, ha presentato il nuovo progetto organizzativo che deve fare i conti con i numeri reali.
La Dda, finora coordinata tutta dal procuratore aggiunto Paolo Guido, viene "divisa" in tre. Le inchieste sulla mafia trapanese restano a Guido che si occuperà anche dei reati contro la pubblica amministrazione, quelle sull'agrigentino verranno assegnate all'aggiunto Sergio Demontis, mentre dei clan di Palermo e della provincia si occuperà l'aggiunta Marzia Sabella.
"Il nuovo modello organizzativo è stato in parte condizionato dalle esigenze nate dalle attività investigative che hanno fatto seguito alla cattura del boss Matteo Messina Denaro e che comportano un potenziamento del lavoro sui territori di Trapani e Agrigento", ha detto il procuratore de Lucia, che ha anche sottolineato l'esigenza di un potenziamento dell'organico dell'ufficio.