Così ieri pomeriggio Michele Catanzaro ha detto la sua in merito al presunto sostegno dei deputati regionali renziani a favore di Gianfranco Micciché. “Sono un uomo di partito leale, non certo un franco tiratore, e non avrei avuto alcun interesse di posizione a scegliere un candidato diverso dall'on. Di Pasquale, appartenente alla nostra stessa area politica”. Non capisce, Catanzaro, quale sia il meccanismo secondo cui, sulla base di talune ricostruzioni politico-giornalistiche, sarebbero stati proprio i renziani, e non altri, a far mancare i voti necessari. È iniziata col botto, dunque, la nuova legislatura all'Ars. Un dibattito che ha visto finire nel mirino quei quattro voti mancati e, probabilmente, serviti per far eleggere il luogotenente di Berlusconi in Sicilia. Un tema che oggi vede il neonato comitato di “Liberi e Uguali” di Sciacca prendere posizione, in una nota nella quale il gruppo che alle ultime regionali ha sostenuto la candidatura di Tiziana Russo fa notare di essere stato facile profeta nella recente campagna elettorale a denunciare il pontenziale trasformismo che si sarebbe potuto insinuare nel gruppo parlamentare del PD. “La realtà – si legge nella nota - è stata più veloce del nostro timore”. Parlano, gli esponenti di Liberi e Uguali, di deriva politica inarrestabile, di dilettantismo che ha messo allo scoperto la sostanza di un inciucio politico in Sicilia che rischia di ripetersi a livello nazionale. Poco importa, ai Liberi e Uguali di Sciacca, che nel gruppo dei franchi tiratori ci sia o no Michele Catanzaro. “Il PD – dicono - ancora una volta ha perso la grande occasione di lanciare anche in Sicilia un segnale di coerenza rispetto alla sua natura di partito di Centrosinistra, il cui compito non è quello di cercare alleanze con Berlusconi ma al contrario quello di costituire le condizioni per opporsi al ritorno del Centrodestra e alle sue politiche anti popolari”. Comitato, quello di Liberi e Uguali, che nel costituirsi si schiera con il presidente del Senato Piero Grasso, ritenendo che ci sia l'occasione giusta per presentare al Paese una proposta politica e programmatica riformista che cercherà di mettere insieme di nuovo il popolo della sinistra, che, sconcertato dai contenuti dei provvedimenti e delle proposte degli ultimi governi in materia di lavoro, scuola, sanità e legge elettorale, o non va più a votare o rischia di diventare terreno di conquista della destra. C’è un vuoto politico e programmatico a sinistra e nel centrosinistra che Liberi e uguali può provare a coprire senza bisogno di inutili massimalismi. Sguardo rivolto ai giovani di Sciacca con i quali molti di noi hanno vissuto significative, apprezzate esperienze e che abbiamo l'aspirazione di sostenere, perché è sui giovani che vogliamo puntare."Smentisco categoricamente ogni illazione che possa riguardarmi”. Così ieri pomeriggio Michele Catanzaro ha detto la sua in merito al presunto sostegno dei deputati regionali renziani a favore di Gianfranco Micciché. “Sono un uomo di partito leale, non certo un franco tiratore, e non avrei avuto alcun interesse di posizione a scegliere un candidato diverso dall'on. Di Pasquale, appartenente alla nostra stessa area politica”. Non capisce, Catanzaro, quale sia il meccanismo secondo cui, sulla base di talune ricostruzioni politico-giornalistiche, sarebbero stati proprio i renziani, e non altri, a far mancare i voti necessari. È iniziata col botto, dunque, la nuova legislatura all'Ars. Un dibattito che ha visto finire nel mirino quei quattro voti mancati e, probabilmente, serviti per far eleggere il luogotenente di Berlusconi in Sicilia. Un tema che oggi vede il neonato comitato di “Liberi e Uguali” di Sciacca prendere posizione, in una nota nella quale il gruppo che alle ultime regionali ha sostenuto la candidatura di Tiziana Russo fa notare di essere stato facile profeta nella recente campagna elettorale a denunciare il pontenziale trasformismo che si sarebbe potuto insinuare nel gruppo parlamentare del PD. “La realtà – si legge nella nota - è stata più veloce del nostro timore”. Parlano, gli esponenti di Liberi e Uguali, di deriva politica inarrestabile, di dilettantismo che ha messo allo scoperto la sostanza di un inciucio politico in Sicilia che rischia di ripetersi a livello nazionale. Poco importa, ai Liberi e Uguali di Sciacca, che nel gruppo dei franchi tiratori ci sia o no Michele Catanzaro. “Il PD – dicono - ancora una volta ha perso la grande occasione di lanciare anche in Sicilia un segnale di coerenza rispetto alla sua natura di partito di Centrosinistra, il cui compito non è quello di cercare alleanze con Berlusconi ma al contrario quello di costituire le condizioni per opporsi al ritorno del Centrodestra e alle sue politiche anti popolari”. Comitato, quello di Liberi e Uguali, che nel costituirsi si schiera con il presidente del Senato Piero Grasso, ritenendo che ci sia l'occasione giusta per presentare al Paese una proposta politica e programmatica riformista che cercherà di mettere insieme di nuovo il popolo della sinistra, che, sconcertato dai contenuti dei provvedimenti e delle proposte degli ultimi governi in materia di lavoro, scuola, sanità e legge elettorale, o non va più a votare o rischia di diventare terreno di conquista della destra. C’è un vuoto politico e programmatico a sinistra e nel centrosinistra che Liberi e uguali può provare a coprire senza bisogno di inutili massimalismi. Sguardo rivolto ai giovani di Sciacca con i quali molti di noi hanno vissuto significative, apprezzate esperienze e che abbiamo l'aspirazione di sostenere, perché è sui giovani che vogliamo puntare.