la polemica tra amministrazione e forze di opposizione continua e registra oggi la replica di 14 consiglieri comunali alla nota di ieri della coalizione Termine. Una delle caratteristiche che stanno contraddistinguendo il sindaco di Sciacca e la sua parte politica, a cominciare da Mizzica, si legge nella nota, è sicuramente l’arroganza e la convinzione di detenere l’assoluta verità su ogni questione, oltre a non avere ancora compreso che amministrare la cosa pubblica è sinonimo di condivisione, trasparenza e rispetto tra le parti. Per i consiglieri Ignazio Bivona, Calogero Bono, Gaetano Cognata, Pasquale Bentivegna, Nino Venezia, Isidoro Maniscalco, Filippo Bellanca, Paolo Mandracchia, Raimondo Brucculeri, Carmela Santangelo, Alessandro Grassadonio, Catanzaro Clelia, Luca La Barbera e Maurizio Bló, l'esaltazione di ieri dei componenti dell’associazione Mizzica è irrispettosa, fuori luogo ed eticamente fuorviante. Se la verità è un valore che caratterizza l’amministrazione Termine, proseguono i 14 consiglieri nella nota, ci saremmo aspettati anche una serie di doverosi “mea culpa”. Il questore ha ribadito nella sua intervista che il sindaco aveva ricevuto, già mesi prima, precise indicazioni relative alla sicurezza per garantire lo svolgimento della festa, di conseguenza, fa notare l'opposizione, non si comprende come mai il sindaco abbia predisposto i bandi di concorso e di gestione precisando più e più volte che la festa di sarebbe svolta in centro, così come non si può dimenticare l’intervista rilasciata dal sindaco pochi giorni prima dell'inizio della manifestazione durante la quale il primo cittadino ribadiva, senza dubbio alcuno, che “la festa si sarebbe svolta in centro”. Se verità ci deve essere, aggiungono i consiglieri, sarebbe stato corretto da parte dei componenti della coalizione Termine ribadire che il questore non ha dato un diniego netto al centro storico bensì alla modalità proposta come da consuetudine, per cui è errato affermare “mai più Carnevale in centro storico”. Per l'opposizione, occorrerebbe pensare ad una festa ridisegnata, un po’ come è avvenuto nel quartiere Perriera, garantendo la storicità della manifestazione che, nel centro storico, vede il suo habitat naturale. Poi, sulla polemica con il presidente del consiglio comunale, per i 14 consiglieri firmatari della nota, le parole di accusa rivolte da quel che rimane della coalizione Termine sono offensive e non vanno certo nella direzione di instaurare un rapporto politico civile dentro l’aula. Infine, conclude la nota della opposizione, gli atteggiamenti del primo cittadino, incapace di relazionarsi con una istituzione democratica come il consiglio comunale, sono l’emblema di una totale assenza di esperienza politica/amministrativa che non garantisce alla città la serenità politica che merita. Essere referenti di una associazione politico culturale locale è semplice, amministrare una città, con mille problemi giornalieri, è cosa assai diversa.