da parte del prefetto di Agrigento Filippo Romano a cercare di trovare una soluzione nell'ambito della vertenza che dal mese di febbraio tiene congelati gli stipendi dei lavoratori dipendenti del Consorzio di bonifica Agrigento 3. Le retribuzioni degli stagionali si sono fermate addirittura alla fine di novembre dello scorso anno. Lavoratori loro malgrado vittime di un contenzioso che vede l'organismo chiamato a garantire il servizio irriguo debitore nei confronti di un fornitore. L'esponente del governo ha convocato l'assessore regionale all'Agricoltura Luca Sammartino, il commissario straordinario e il direttore generale del Consorzio e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Sifus Confali.
A Filippo Marino si sono rivolte le sigle sindacali, i cui segretari confederali avevano rappresentato il mese scorso all'allora prefetta Cocciufa lo stato di agitazione dei lavoratori, e che dopo il sit-in di protesta erano state ricevute dal capo di gabinetto della prefettura. La questione centrale è il pesante condizionamento delle normali attività di gestione del consorzio di bonifica a causa di una controversia giudiziaria definitasi negativamente per il Consorzio stesso, con gravi ricadute sulle retribuzioni del personale dipendente. Il prefetto ritiene che questa situazione stia pregiudicando lo svolgimento dei compiti istituzionali propri del Consorzio di bonifica, con pesanti ricadute sul comparto agricolo con potenziale pericolo per l'ordine pubblico. Evidentemente per il prefetto occorre fare urgentemente il punto anche alla luce degli impegni dell'assessore Sammartino che ha parlato di un possibile intervento finanziario regionale su cui, tuttavia, al di là degli impegni, non si ravvisano elementi concreti.
La questione mette a repentaglio anche la stessa regolarità della stagione irrigua, con pesanti conseguenze per la produzione agroalimentare delle nostre zone.