È così che oggi al nostro Telegiornale Giovanni Montalbano, principale animatore del comitato che continua apertamente ad ambire al riconoscimento per il "Fratelli Parlapiano" di Ospedale di Zona Disagiata, rilancia. Lo fa con una lettera indirizzata ai sindaci e a tutti i consiglieri comunali delle aree interne Terre Sicane (quelle che si considerano decisive per rendere il presidio riberese autonomo rispetto a quello di Sciacca, ma evidentemente rispetto anche all'Asp di Agrigento), a partire da Matteo Ruvolo. Dodici le municipalità interessate: Ribera, Alessandria della Rocca, Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Montallegro, San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula.
Agli amministratori di questi comuni Giovanni Montalbano sottopone la necessità di chiarire quelle che definisce "Linee di indirizzo per la costruzione della nuvoa Strategia di Sviluppo dell'Area Interna Terre Sicane - Laboratorio della Salute". L'idea è quella di creare un progetto che rappresenti un'opportunità unica al fine di dare il proprio contributo e partecipare attivamente alla costruzione di questa strategia. Il tentativo, in soldoni, è quello di attuare un "piano B" rispetto al sostanziale no (travestito da dichiarazione di incompetenza, in uno con la precisazione che solo la Regione può accogliere o meno una richiesta del genere) opposto nei mesi scorsi dal ministero della Salute rispetto alla richiesta di un ospedale di zona disagiata per Ribera.
Ma per il comitato, la cui stessa denominazione indica il motivo per cui si è costituito, non tutto è perduto. Il tentativo è dunque quello di dirottare la questione, per competenza, agli investimenti che l'Area interna delle Terre Sicane dovrebbe effettuare. in futuro Tanto più che l'impegno per ottenere il riconoscimento è stato avallato a fine 2022 dalla stessa conferenza dei sindaci, che conferì a Giovanni Montalbano un ruolo di rappresentanza nell'audizione in commissione Sanità. Audizione nel corso della quale l'assessora Volo si impegnò a sottoporre al governo nazionale la questione dell'ospedale di Zona Disagiata. Anche se poi il governo nazionale, come peraltro tutti si aspettavano che facesse, con il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, restituì quella richiesta alla Volo. Questione che dunque sembrava essersi chiusa. Tuttavia nell'appello odierno agli amministratori dei 12 comuni del comprensorio Giovanni Montalbano ricorda la partecipazione ben nutrita alla manifestazione in difesa dell'ospedale di Ribera del 19 dicembre, mentre il 13 gennaio arrivò il via libera alla riapertura del pronto soccorso generalista.
"Il territorio montano e pre-montano dell'Aree Interne 'Terre Sicane', a cui afferisce il 'Fratelli Parlapiano' - dice Montalbano - necessita, oltre che di un importante investimento nei servizi territoriali di prossimità, così come previsto dai fondi del PNRR attraverso la nascita di Ospedali e Case di Comunità, anche di una rete di emergenza e urgenza, con una rifunzionalizzazione (passata la fase pandemica) di un ospedale che ben si è prestato alla causa diventando un Covid Hospital". Per il comitato zona disagiata il futuro del presidio ospedaliero riberese non può prescindere dal riconoscimento di Ospedale di Zona Disagiata, e dall'apertura del suo pronto soccorso, garantendo quei servizi di emergenza urgenza, oggi carente nei territori.
Insomma: alla comunità di Ribera l'attuale organizzazione ospedaliera (quella dei due nosocomi riuniti, dove però i reparti funzionano con la suddivisione del pochissimo personale disponibile, a partire dalla Medicina) non piace. Il ricorso ad un'azione nuova in capo alle aree interne "Terre Sicane" è un altro tentativo, anche se è tutto da accertare un possibile ripensamento degli attuali assetti sulla base di una proposta che dovesse provenire non più dalla singola comunità ma dai 12 comuni dell'area. L'unica certezza è che una decisione del genere, un via libera o meno di questa proposta, potrà provenire esclusivamente dalla Regione. Perché il ministero ha già detto che non ha alcuna competenza in merito. E probabilmente non vuole nemmeno averne.