ancorché, sulla scia di quanto detto dal questore, con modalità organizzative diverse da quelle a tutti note del passato. Questa la richiesta contenuta in un atto di indirizzo presentato ieri sera in consiglio comunale al culmine di un durissimo dibattito sulla manifestazione in maschera da parte dei consiglieri di opposizione.
Atto d'indirizzo nel quale si invoca anche la costituzione di una Fondazione Carnevale di Sciacca, con la previsione di eventi specifici anche alla Perriera (nel circuito già collaudato di via Allende) e una valutazione in ordine alla possibilità che sia direttamente il comune, senza bisogno di affidarsi a società esterne, a gestire il ticket d'ingresso, per poterne sfruttare gli introiti.
Sotto i riflettori ieri sera sono tornati tutti i temi di discussione delle scorse settimane: dal trasferimento del sito al periodo prescelto per fare svolgere la manifestazione, fino al caso dei giorni scorsi, quello della sostituzione dei giurati chiamati a pronunciarsi sulle coreografie. Questione, quest'ultima, su cui a parlare è stato il segretario generale Manlio Paglino, che ha risposto alle richieste di chiarimenti sulle procedure burocratiche seguite minuto per minuto. Ad inizio dibattito a Fabio Termine sono state rivolte una sfilza di domande, anche qui sotto forma di richieste di chiarimento, che hanno indotto la sua parte politica a parlare di vero e proprio "processo" a cui il sindaco veniva sottoposto.
Ma sono stati soprattutto i costi sostenuti dal comune per la manifestazione, pur in presenza di un imprenditore privato che l'ha organizzata, i temi che più di tutti hanno fatto discutere. Il sindaco Termine ha detto che il comune ha speso 77 mila euro. Somma calcolata sulla base di costi e abbattimenti, compresa la royalty dovuta dalla Meridiana al comune sulla vendita dei ticket d'ingresso, che ammonta a ventimila euro circa, a fronte di un introito complessivo da parte del privato, esclusivamente dalla vendita di biglietti giornalieri e abbonamenti, di 217 mila euro.
L'opposizione ha reagito evidenziando che la somma reale era ben più elevata, perché doveva tenere conto di interventi diversi, compresi potature, sistemazione delle strade e interventi di manutenzione sul Museo del Carnevale. Impostazione però contestata da Fabio Termine, che ha evidenziato come non fosse corretto associare alle spese per il Carnevale interventi che normalmente vengono. "Dall'imposta di soggiorno abbiamo prelevato poco più di 45 mila euro", ha detto il primo cittadino. Contemplati tra i costi anche i mancati ricavi dall'utilizzo del suolo pubblico, così come comunque rilevato dal direttore di ragioneria, a cui il consigliere Calogero Bono aveva chiesto un report. Alla richiesta di chiarimenti sulle somme introitate dalla Meridiana Eventi per la vendita degli stand nell'area Food, il sindaco non ha risposto: "Sono dati che non ci riguardano", ha detto. Sulla vendita dei biglietti è emerso che la manifestazione è stata finanziata dai cittadini residenti. La risposta dei non residenti non è risultata particolarmente significativa. Un dato, questo, che ha nuovamente dirottato il dibattito sul reale valore turistico di una manifestazione che, probabilmente, e per ragioni diverse, si trova ancora all'interno di una specie di limbo.
Il tema Carnevale ha trascinato la seduta consiliare di ieri sera fino a dopo le 2.30 di notte. L'opposizione ha accusato il capo dell'amministrazione di gestione fallimentare della manifestazione. Ancora una volta non sono mancati battibecchi tra presidenza del consiglio comunale e amministrazione. Protestando apertamente contro la presunta parzialità di Messina nella gestione dei lavori, il consigliere Alessandro Curreri ha annunciato le sue dimissioni dall'ufficio di presidenza.
tra schieramenti politici
ieri sera in consiglio comunale sull'edizione 2023 del Carnevale di Sciacca. Sono state argomento di discussione le tante questioni che da mesi sono sotto i riflettori: dal trasferimento del sito alla decisione di fare svolgere la festa a maggio. Ma è stato l'aspetto dei costi sostenuti dal comune per la manifestazione (malgrado l'affidamento dell'organizzazione al privato) quello che più di ogni altro ha generato polemiche. Fabio Termine, che come è noto ricopre tuttora la delega al Turismo, è stato chiamato a rispondere ad una raffica di richieste di chiarimenti provenienti dall'opposizione.