Le marinerie Siciliane aderiscono alla mobilitazione nazionale per ribadire il proprio no al Piano d’azione dell’Unione Europea che impone una serie di misure dirompenti per il settore. L’appuntamento è per la giornata di venerdì 23 giugno con una serie di iniziative promosse dal mondo della rappresentanza di cooperative, imprese e lavoratori. La mobilitazione si è resa necessaria per contrastare il Piano promosso dal Commissario alla Pesca ed all’Ambiente che prevede una forte limitazione della pesca a strascico in tutta Europa entro il 2030 e propone la creazione di ulteriori aree marine protette, senza considerare l’impatto sociale ed economico su imprese, lavoratori e pescatori. Un Piano che come ribadito da associazioni e sindacati di settore porterà alla totale dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di prodotti ittici. Con la mobilitazione si punta anche ad assicurare un futuro a migliaia di lavoratori, cooperative, imprese, famiglie e territori. Lo smantellamento della pesca a strascico causerebbe peraltro, sottolineano le varie sigle, un aumento delle importazioni da Paesi in cui la pesca non rispetta la nostra legislazione in materia di ambiente, sicurezza e lavoro. In Italia la pesca a strascico rappresenta il 20% della flotta totale peschereccia con 2088 unità, circa 7000 lavoratori, il 30% degli sbarchi ed il 50% dei ricavi. Un settore che in Europa rappresenta il 25% degli sbarchi totali di prodotti ittici ed il 38% dei ricavi, con oltre 7.000 imbarcazioni. Venerdì prossimo tutte le marinerie Siciliane saranno mobilitate con diversi sit-in e presidi, tra cui Porticello e Mazara e incontri in diverse province dell'isola. Il presidio cui ha aderito tutto il cartello del mondo delle cooperative, associazioni e sindacati nella sua interezza si terrà, invece, a Sciacca a partire dalle ore 10.30 al molo interno del porto di fronte il mercato ittico.