cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” di Naro che da undici anni con sacrifici e liberi da condizionamenti che pure sono stati tentati gestisce alcune centinaia di ettari strappati alle famiglie mafiose della zona in contrada Gibbesi e Virgilio. Sequestri e confische che sono stati possibili grazie alla “Legge Rognoni – La Torre” e all’acume e caparbietà investigativa del Giudice Rosario Livatino ucciso il 21 settembre 1990. Ancora una volta i terreni coltivati dalla cooperativa guidata da Giovanni Lo Iacono assieme ai soci e lavoratori devono fare i conti con l’arroganza mafiosa: un vasto appezzamento di oltre 30 ettari coltivato a grano in contrada Gibbesi è stato incendiato.
Sulla natura dolosa ci sono pochi o nessun dubbio: i focolai sono partiti da punti diversi ed addirittura anche da porzioni di terreni loro assegnati divisi da ampie strade asfaltate. Solo l’ultimo di una serie di danneggiamenti che la cooperativa subisce dal 2019 ad oggi. L’associazione “Amici del giudice Rosario Livatino” oggi esprime solidarietà alla cooperativa, ma soprattutto che da subito e fino all’avvenuta trebbiatura venga garantito un sistema di vigilanza tramite torrette affidate al Corpo Forestale.
Questa soluzione, dichiara il presidente dell’associazione Palilla, servirebbe a dare un concreto segnale della presenza dello Stato e del possesso esclusivo da parte delle Istituzioni dei terreni sottratti alla mafia e alla criminalità. Al Prefetto di Agrigento, alle forze dell’ordine e al governo vengono sollecitati atti concreti per affermare lo Stato di Diritto e la Legalità assieme alla Democrazia e alla Libertà dei Cittadini onesti.
L’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano ha espresso solidarietà e vicinanza ai soci della cooperativa Livatino-Libere Terre per l’impegno a portare avanti il lavoro anche dopo tre incendi dolosi che negli ultimi anni hanno distrutto le coltivazioni di lenticchie prima e di grano oggi. Un accorato appello alle istituzioni affinché sostengano la cooperativa di Naro arriva anche dalla Camera di Commercio e da Confcooperative di Agrigento.