per porre rimedio alle numerose criticità. Secondo la Corte dei Conti sarebbe il primo atto da porre in essere.Come si legge sul Giornale di Sicilia di oggi, i giudici contabili mettono in luce tutti i punti oscuri del sistema. Nella parte finale si legge che “le verifiche effettuate hanno evidenziato l’esistenza di una situazione difficilmente superabile e alquanto preoccupante, posto che il sistema di gestione dei rifiuti delineato dalla normativa regionale vigente si è rivelato inattuabile, oltre che per inadeguatezza dell’azione di impulso e di coordinamento svolta dall’amministrazione regionale, anche per ragioni connesse alla sua incoerenza e contraddittorietà”. L'organismo di controllo aveva iniziato un'indagine riguardante il sistema rifiuti regionale a marzo e dopo un'accurata analisi è adesso giunto alla conclusione che la situazione è realmente preoccupante a livello organizzativo e gestionale. Innanzitutto i magistrati hanno evidenziato che la Regione è in ritardo nell'approvazione del nuovo piano rifiuti, invocata da ben due anni dal ministero, la cui mancanza ha fatto sì che diversi milioni di euro provenienti dall'Unione Europea andassero perduti. Si legge sempre nel lungo atto d'accusa della Corte dei Conti che la carenza di programmazione regionale è stata particolarmente grave ed estesa, creando fallimenti a cascata in tutto il sistema, dalla situazione delle discariche, all'affidamento del servizio di gestione, fino ad arrivare alle inadempienze da parte dei Comuni. Se, infatti, i paesi dell'agrigentino, parlando di differenziata, non sono poi messi tanto male ( è giusto di ieri la notizia che Sambuca sia il secondo comune, in Sicilia, a riciclare maggiormente con una percentuale del 78% ) nel resto della regione non va altrettanto bene. Secondo i piani stabiliti dal ministero, la Regione nel 2015 avrebbe dovuto registrare una percentuale di differenziata pari al 50%; secondo la Corte dei Conti sarebbe, invece, ad oggi arrivata appena al 22%; dato sul quale, aggiungono i magistrati, il Ministero esprime alcune perplessità. A dare la mazzata finale è stato poi il licenziato Ato, che continua a produrre debiti per un miliardo e 789 milioni di euro. Le discariche, infine, sono ormai sature ed il sistema va avanti grazie ad affidamenti e ad appalti provvisori. Una patata più che bollente, la questione rifiuti, per il nuovo governo regionale; una situazione non certo di facile risoluzione, ma di primaria importanza.