che per disposizione di servizio di giovedì scorso avrebbe dovuto garantire, a partire da oggi, turni di guardia per i prossimi 15 giorni presso l'ospedale di Licata, non ha potuto iniziare perché un altro dei 7 medici dell'unità operativa dell'ospedale di Sciacca da ieri è forzatamente indisponibile per sopraggiunta malattia e, dunque, sarebbe rimasto vacante, a Sciacca, il turno da garantire dalle 20 di ieri sera alle 8 di stamattina. Questa novità, che sarebbe contenuta in una comunicazione formale firmata da tutti i pediatri dell'ospedale di Sciacca e indirizzata ai direttori sanitari aziendale e di presidio, nonché al direttore del Dipartimento Materno-Infantile, conferma la piega a dir poco complicata che ha ormai assunto la questione delle mobilità imposta ai medici tra i cinque ospedali ricadenti sotto l'egida dell'Asp di Agrigento.
Già ieri era stata data comunicazione al direttore sanitario aziendale, nonché al direttore della stessa unità operativa complessa di Pediatra dell'ospedale di Agrigento (che aveva evidentemente invocato la disponibilità del medico per il San Giacomo d'Altopasso), l'impossibilità a dare seguito a quella disposizione di servizio. Si era fatto presente che al momento il numero pediatri in servizio a Sciacca è talmente basso da non potere consentire la garanzia della turnazione nelle 24 ore.
Al momento i medici disponibili sono 7. Dovrebbero essere 9. Al San Giovanni di Dio di Agrigento sono 11. Ma tra malattie e impedimenti per patologia da parte di 2 professionisti a svolgere il servizio notturno, la disponibilità totale tra le corsie del Giovanni Paolo II si riduce ulteriormente, e oggi i medici disponibili sono appena 4. Un reparto che al momento non ha più nemmeno un primario facente funzioni, dopo che il dottor Michele Porrello ha deciso di rassegnare le dimissioni. Nelle scorse ore i pediatri hanno ribadito, in una ulteriore nota interna di cui siamo entrati in possesso, la sostanziale impossibilità a coprire gli stessi turni di guardia nelle 24 ore all'ospedale di Sciacca, alzando sostanzialmente bandiera bianca rispetto alla necessità richiesta di dovere coprire perfino turni a Licata o altrove.
Quella dei pediatri, che naturalmente non hanno rilasciato alcuna dichiarazione, perché è noto che non possono farlo, è soltato la punta dell'iceberg. Probabilmente, per come si sono messe le cose nei turni ospedalieri, questa vicenda rischia di essere considerata come una sorta di "ammutinamento", per non dire di insubordinazione. Ma i numeri sono numeri, e se le persone da spostare da un ospedale all'altro fisicamente non ci sono, è difficile dare seguito a questi ordini. Non dimenticando, peraltro, che siamo perfino in estate, e magari i medici avrebbero anche diritto a godere delle ferie.
La questione Sanità, mentre al momento a Sciacca l'Urologia è con un solo medico, e i pochi medici della Medicina sono chiamati a garantire i turni a Ribera e Zappia, ricordando che mancano i medici, ha anche definito "leggenda metropolitana" la notizia che i neurologi preferiscono andare altrove piuttosto che accettare un incarico che li renda disponibili per 5 ospedali su 5, la coalizione politica che sostiene il sindaco Fabio Termine oggi interviene per dirsi stanca di vedere il "Giovanni Paolo II" sempre più sottodimensionato.
"Se il disegno è smantellare l’ospedale di Sciacca ce lo dicano chiaramente", affermano i consiglieri, facendo eco a quello che aveva detto ieri il primo cittadino. "Purtroppo - attaccano - questo disegno è sotto gli occhi di tutti, soprattutto di chi si reca in Ospedale per curarsi, del personale che ci lavora e di chi a diverso titolo ha a che fare con il nostro nosocomio. È insopportabile, inoltre - concludono i consiglieri che sostengono l'amministrazione comunale - che non si abbiano notizie sulle terapie riabilitative per adulti, tanto attese, più volte promesse ma riamaste ancora disattese".