attraverso il coinvolgimento delle competenti commissioni all’Ars per la rivendicazione del principio del legittimo affidamento e della continuità aziendale”. A lanciare l’iniziativa è il coordinatore regionale della Cna Balneatori, Gian Paolo Miceli, che valuta positivamente il ritiro dell’emendamento, avvenuto durante i passaggi parlamentari in corso, destinato a limitare a un periodo di 12 mesi lo slittamento delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico e ricreativo nell’ambito del riordino normativo della materia. “Senza l’impegno e il lavoro della Cna si sarebbe consumata una stortura in piena regola, spiega Miceli, perché la prospettiva di allungamento di un anno, formulata mediante l’emendamento, conteneva misure più restrittive rispetto alla proroga già esistente, contemplata da una norma varata lo scorso anno. Sarebbe stata una sorta di ghigliottina per le imprese balneati, aggiunge l'esponente della Cna, alle quali va invece assicurata la stabilità, che non può passare certamente attraverso il ricorso alle aste pubbliche. Le oltre 1000 aziende del comparto, che operano nell’isola, hanno spesso una dimensione familiare. Ed è accaduto che, nel corso del tempo, si sono indebitate, ponendo a garanzia il patrimonio personale per fare fronte agli investimenti previsti, offrendo occupazione e sviluppo ed, in alcuni casi, bonificando letteralmente i litorali nei quali operano. a partire da gennaio conclude il coordinatore regionale dei Balneatori – attiveremo un ciclo di incontri in tutti i territori dell’isola”. La Sicilia in fatto di spiagge e di lidi rappresenta certamente una grande risorsa , un immenso patrimonio che va tutelato, salvaguardato e valorizzato, tenuto conto anche della significativa cifra economica espressa dagli stabilimenti balneari.