agrigentini. I concorsi banditi per colmare i vuoti in organico non sono stati sufficienti, e l'Asp di Agrigento ha così deciso di ricorrere all'assunzione di medici stranieri. L’avviso pubblico è stato firmato dal commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale, Mario Zappia. L'obiettivo è quello di sopperire alla carenza di personale ed evitare interruzioni dei servizi in diversi reparti degli ospedali agrigentini.
Il provvedimento si è reso necessario – si legge nell’atto – perché per alcune discipline l’espletamento dei concorsi di dirigente medico non ha soddisfatto il necessario fabbisogno aziendale mentre, per altre discipline, le procedure di concorso sono in itinere”. L'Asp aveva pensato di fare ricorso ai medici in pensione, ma questo al momento non è bastato. Così si è deciso di aprire le porte anche ai medici stranieri per evitare il collasso in molti reparti: tra questi, chirurgia generale, medicina interna, pneumologia, ortopedia, pediatria, ostetricia e ginecologia. I medici stranieri verranno assunti con un contratto a tempo determinato fino al dicembre 2024. I professionisti non potranno essere stabilizzati per come sancito dalla legge sul reclutamento dei medici stranieri. La carenza di medici in tanti reparti si tocca con mano ovunque, e con l'arrivo dell'estate si aggrava, tra l'altro, la situazione già di per sé assai critica durante tutto l'anno, nelle Aree di Emergenza degli ospedali.
Aumenta la popolazione, aumentano gli accessi, ed il personale sanitario in servizio è assolutamente insufficiente a far fronte all'incremento delle richieste. Succede ancora una volta al Pronto Soccorso dell'ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, dove il problema negli ultimi giorni è riesploso in tutta la sua gravità, dove spesso c'è un solo medico in servizio che, naturalmente, non può far fronte a tutte le emergenze e dove i pazienti sono costretti ad aspettare ore ed ore prima di ricevere le cure del caso. Non mancano solo i medici, mancano anche gli operatori sanitari. E tornano le lamentele della gente. Con un numero di personale sanitario assolutamente inadeguato, ne consegue un rallentamento di tutto il sistema e ore interminabili di attesa anche per ricevere un certificato di dimissioni. Una situazione insostenibile che ormai va avanti da anni.