nell'ambito del convegno “Rifiuti, differenziata, attualità e prospettive”, ha ricevuto il premio come comune virtuoso. L'iniziativa promossa dall'ufficio speciale della Regione Sicilia per la raccolta differenziata, premia quei comuni che nell'ultimo trimestre hanno raggiunto il 65 per cento. Tra questi come detto c'è Ribera, che si attesta addirittura ben oltre, arrivando all'80 per cento. “Cifra che, afferma l'assessore al ramo del comune crispino, Antonino Firetto, dovrebbe addirittura consentirci di essere i secondi in tutta l'isola”. “Siamo orgogliosi del risultato raggiunto, grazie in primis alla sensibilità e all'impegno dimostrati dai cittadini e alla collaborazione degli operatori ecologici”, così il sindaco di Ribera Carmelo Pace ha commentato il risultato, a pochi giorni tra l'altro dalla costituzione della società a partecipazione comunale Ribera Ambiente che si occuperà di gestire il servizio di raccolta rifiuti in città nei prossimi anni.
Tornando ai 24 comuni virtuosi per la raccolta differenziata, tra i 24 che la Regione premia oggi alla presenza del presidente Rosario Crocetta e dall'assessore Vania Contrafatto, ci sono tra quelli agrigentini solo il comune di Siculiana, comune che negli ultimi anni ha puntato sulla differenziata e che afferma l'assessore Enzo Zambito, “adesso punta ad intensificarla nelle località balneari”. Gli altri 22 dunque appartengono alle altre provincie siciliane.
Non è andata male comunque per altre realtà dell'agrigentino. Ben 9 i comuni dell'hinterland saccense che hanno ottenuto un riconoscimento nell'ambito dell'iniziativa catanese, come comuni che superano il 50 per cento di differenziata. Si tratta dei comuni di: Santa Margherita Belice, Caltabellotta, Villafranca Sicula, Menfi, Montevago, Sambuca, Calamonaci, Santo Stefano di Quisquina e Lucca. Dati questi regionali, che si riferiscono all'ultimo trimestre del 2016 e che non sono per niente gratificanti per il comune di Sciacca, che con Agrigento si ferma per lo scorso anno intorno al 30 per cento, con periodi in cui addirittura la percentuale scende al 21.