Lo sostiene il presidente del circolo territoriale "Marina – San Michele" di Fratelli d'Italia di Sciacca, Ignazio Gallo, in riferimento alla presenza della ormai vetusta cabina dell'Enel nel quartiere di San Michele, dinanzi la porta San Calogero. Anziché prevedere il trasferimento della cabina in altro luogo, osserva Ignazio Gallo, assistiamo alla sua manutenzione straordinaria e quindi alla conservazione di un elemento fortemente impattante dinanzi la cinta muraria storica della nostra città. E così, in uno degli angoli più suggestivi del nostro patrimonio monumentale, composto dalla cinta muraria con relativo bastione, portale di ingresso al quartiere di San Michele e abbeveratoio reso innocuo dal parcheggio selvaggio, viene preservato e mantenuto un volume tecnico di proprietà dell’Enel che primeggia tra i beni monumentali ed architettonici. Ricorda, Ignazio Gallo, che gli enti gestori delle reti pubbliche (ENEL, GESA, TELECOM etc.), da diversi anni hanno stipulato diversi protocolli d'intesa con il Ministero dei Beni Culturali per preservare sia i monumenti architettonici sia i beni paesaggistici. Di conseguenza, prosegue il presidente del circolo di Fratelli d'Italia, non si comprende come mai l’amministrazione comunale non sia intervenuta al fine di eliminare un vetusto volume che invece sta per essere adeguato alle normative vigenti e che quindi verrà mantenuto all’interno di un contesto monumentale. Rimaniamo basiti, scrive ancora l'esponente di Fratelli d'Italia, dall’idea di città turistica che ha l'amministrazione comunale in carica la quale, pur avendo avuto l’opportunità di avviare una interlocuzione con Enel a proposito dei lavori appena iniziati, non ha ritenuto evidentemente di trovare un'altra soluzione. Ignazio Gallo auspica un immediato intervento, non solo per la questione della cabina elettrica di San Michele, ma anche per attuare i protocolli d'intesa con il Ministero dei Beni Culturali al fine di poter avviare la bonifica di numerose facciate del centro storico che risultano essere invase da chilometri di condutture ormai dismesse a seguito delle varie manutenzioni effettuate dai gestori negli ultimi anni.