che oggi invita i sindaci dell'area interna delle Terre Sicane a fare di nuovo squadra, insieme al personale sanitario. Protestano i contro il trasferimento del dottor Giuseppe Spallino dal Pronto soccorso di Ribera a quello di Agrigento. Ritengono, quelli del Comitato, che questo provvedimento stia generando il rischio che, dopo le battaglie per la riapertura, avvenuta lo scorso mese di febbraio, il Pronto soccorso del "Fratelli Parlapiano" possa essere di nuovo chiuso. Giovanni Montalbano, portavoce del Comitato, attacca i parlamentari regionali della provincia di Agrigento. Ribadisce, Montalbano, come sia necessario ottenere il riconoscimento per Ribera di ospedale di zona disagiata, anche se su questo tema nei mesi scorsi il ministero della Salute ha rimandato la questione al governo della Regione, di fatto opponendo un sostanziale diniego. Al Pronto soccorso di Ribera dei 2 medici strutturati in pianta organica adesso ne è rimasto solo uno. Il servizio procede con 2 liberi professionisti e con altri 2 medici assunti con contratto di collaborazione coordinata e continuativa.
E mentre continua ad essere argomento di dibattito il funzionamento della Medicina di Ribera con i turni dei medici di Sciacca (che al momento, per come stanno le cose, non possono andare in ferie), l'Asp di Agrigento, così come riferisce il sito siciliaonpress, ha accorpato reparti e servizi di reperibilità per i reparti di Medicina e Lungodegenza, mentre a Licata sono stati accorpati i servizi di reperibilità e di guardia notturna in Medicina e Cardiologia. A Canicattì sospesi i ricoveri in terapia intensiva cardiologica. Insomma: la mancanza del personale, soprattutto in questo periodo estivo, sta creando notevoli difficoltà nella gestione organizzativa dei nosocomi, con conseguenti proteste delle rispettive comunità. È di tutta evidenza che il governo della Regione debba finalmente assumere qualche iniziativa, perché la gestione dell'emergenza (che naturalmente non riguarda solo la provincia di Agrigento ma tutta la Sicilia) sta generando fortissime preoccupazioni.