trasmesso alla Regione Siciliana due distinte note attraverso cui si chiede di dichiarare lo stato di calamità per il settore agricolo che insiste sul proprio territorio. Una prima nota riguarda le abbondanti piogge che sono cadute in provincia di Agrigento durante la seconda metà del mese di maggio che avrebbero arrecato seri danni alle colture; la seconda nota, invece, fa riferimento alle prolungate ondate di calore delle settimane scorse, con punte di circa 45 gradi centigradi, che avrebbero letteralmente bruciato frutteti e vigneti.
Il sindaco di Cattolica Eraclea Santo Borsellino parla di danni irreversibili al comparto agricolo del territorio e di perdita del 95% della produzione vitinicola, colpita prima dalle violenti piogge fuori stagione, che avrebbero impedito di disporre sulle piante gli opportuni trattamenti anticrittogamici, poi dalle temperature infernali, associate alle difficoltà relative all'irrigazione e agli attacchi di peronospera.
Per il Comune cattolicese la stagione agricola è compromessa con gravi ripercussioni sull'economia di un comparto già in crisi da tempo. Oltre alla richiesta di dichiarare lo stato di calamità, si chiedono alla Regione Siciliana aiuti economici per sostenere gli agricoltori in difficoltà, colpiti da tutte queste contingenze negative.
Le note, nel dettaglio, sono state inviate all’assessorato regionale all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale e all’Ispettorato provinciale all’Agricoltura. Le segnalazioni di danni alle colture, in generale, provengono da buona parte della provincia di Agrigento con i costi di coltivazione che sono rimasti sempre gli stessi, se non aumentati, mentre i ricavi saranno ridotti in modo considerevole, se non completamente azzerati.