realizzazione di un'opera di interconnessione tra il Lago Arancio e la Diga Castello, che potrebbe interessare anche il Laghetto Gorgo di Montallegro. Queste le richieste del sindaco di Ribera Matteo Ruvolo al Consorzio di Bonifica Agrigento 3 a cui propone di intercettare, in tal senso, le ingenti risorse finanziarie del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ruvolo, infatti, ha trasmesso una nota ufficiale al commissario straordinario del Consorzio Baldassare Giarraputo, al suo direttore generale Giovanni Tomasino e al direttore generale dell'autorità di bacino del distretto idrografico di Sicilia Leonardo Santoro.
Le proposte progettuali avanzate, secondo Ruvolo, se realizzate, sarebbero bastevoli per superare l'emergenza acqua per uso irriguo dell'intero territorio che abbraccia circa una dozzina di Comuni del territorio riberese con circa 7 mila ettari di terreni dove viene coltivata la rinomata Arancia di Ribera DOP. Il sindaco di Ribera propone ai vertici del Consorzio di Bonifica Agrigento 3 un confronto immediato, concreto e propositivo per discutere delle problematiche sollevate.
Alla luce, dunque, dell'innegabile cambiamento climatico in atto, della relativa crisi idrica e dell'attuale impiantistica insufficiente e obsoleta, si chiede di programmare e pianificare nuovi interventi attraverso una sempre maggiore integrazione tra le politiche di sviluppo rurale e la direttiva quadro per le acque. Nonostante le piogge copiose, le ultime delle quali cadute a maggio, il 90% delle acque piovane del territorio si disperdono in mare. Da decenni, a tal riguardo, si parla della possibilità di realizzare una diga a valle del Fiume Verdura, ma finora non si è mai andati al di là delle chiacchiere.
Sempre a proposito di crisi idrica e di danni in agricoltura, a Caltabellotta, il gruppo consiliare “Liberamente” guidato da Vito Marsala ha trasmesso una interrogazione all'amministrazione comunale Cattano per sapere per quali motivi il Comune di Caltabellotta, a differenza di altri, non ha ancora inviato alla Regione la richiesta di stato di calamità naturale per i propri agricoltori danneggiati dalla persistente ondata di calore delle settimane scorse.