Il testo adesso passerà in Commissione Bilancio, per poi approdare in Aula per l'approvazione finale. Un altro importante appuntamento – ha dichiarato il presidente della Regione Schifani – che viene rispettato dalla maggioranza che ha voluto la riforma delle Province, con la reintroduzione dell’elezione diretta. Un nuovo modello istituzionale essenziale per la migliore gestione del territorio. Il disegno di legge dovrebbe essere esaminato ed approvato dall’aula alla ripresa dei lavori, dopo la pausa estiva.
La finestra temporale nella quale svolgere le elezioni va da aprile a giugno del prossimo anno.
Di riforma attesa da anni e che finalmente sta andando in porto hanno parlato il gruppo parlamentare della Dc all’Ars e l’assessore regionale agli enti locali Andrea Messina.
Prosegue l'iter che porterà al ritorno delle province, colmando un vuoto che ha creato soltanto disservizi, evidenzia la Democrazia Cristiana, che auspica un esame ed approvazione del testo già nel mese di settembre. In una fase successiva, aggiungono i parlamentari della DC, lavoreremo per aumentare i settori di intervento delle ex province che riteniamo possano estendersi anche a quelli dell'acqua e dei rifiuti.
Con questa legge, ha dichiarato il capogruppo Carmelo Pace, i siciliani potranno eleggere direttamente il presidente della Provincia e tra i consiglieri sarà garantita la rappresentanza di genere.
Sul via libera da parte della Commissione Affari Istituzionali interviene anche il gruppo parlamentare del Pd che ritiene il ritorno delle Province con l’elezione diretta l’unica strada percorribile a questo punto, certamente meglio del caos generato dalla giunta Musumeci. Partito democratico che già all’inizio di questa legislatura aveva presentato all’Ars un disegno di legge per l’istituzione delle Provincie, determinato dalla necessità di colmare un vuoto riorganizzando il sistema degli enti locali in Sicilia e migliorando tutti quei servizi e quelle funzioni abbandonati in questi anni, dalla viabilità all’edilizia scolastica degli istituti superiori. All’interno della commissione affare istituzionali, evidenzia il capogruppo Michele Catanzaro, abbiamo dato un contributo importante al disegno di legge, a partire dall’inserimento della doppia preferenza di genere. Adesso – conclude Catanzaro - speriamo che non ci siano ulteriori tentennamenti e che tutto questo non si trasformi nel solito slogan della maggioranza di governo. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle sostiene che la maggioranza Schifani esulta per il via libera al disegno di legge sulle province, ma nella realtà le forze che la compongono non sono d’accordo su nulla, comprese le funzioni e le competenze di questi enti.
Martina Ardizzone e Angelo Cambiano, componenti della Commissione Affari Istituzionali, parlano di divisioni che riguarderebbero anche le dimensioni dei collegi, la percentuale di sbarramento, persino la data stessa delle elezioni provinciali.