È inammissibile che dopo più di 4 mesi dalla proclamazione non sia stato ancora fatto niente di significativo e di utile per la costituzione degli organismi previsti nel dossier di candidatura e che dovranno gestire l'oneroso impegno del 2025. E’ quanto dichiara il capogruppo della Dc all'Ars, Carmelo Pace, prospettando il rischio che questa opportunità di crescita si trasformi in un colossale insuccesso.
Fino ad oggi, dichiara il parlamentare regionale, abbiamo ascoltato da parte delle autorità competenti solo telegrafici annunci e generiche promesse. Perplessità, inoltre, desta il testo dello Statuto della fondazione che dovrà gestire "Agrigento Capitale della Cultura 2025", recentemente approvato dalla giunta comunale di Agrigento. Il capogruppo della Dc all’Ars manifesta dubbi, in particolare, sulla decisione di inserire come socio fondatore una associazione privata di recente costituzione, ignorando enti pubblici di rilevanza nazionale che avrebbero pieno titolo per ricoprire questo importante ruolo. Secondo Carmelo Pace, inoltre, non si sta tenendo conto del ruolo fondamentale dei sindaci dei Comuni della provincia molti dei quali avevano già aderito con delibera di giunta alla candidatura di Agrigento a Capitale della Cultura. Da un lato, dunque, si evidenzia il ritardo e la lentezza con la quale ci si sta preparando a questa grande opportunità, dall’altro viene invocata maggiore chiarezza e trasparenza negli atti e nelle iniziative che si stanno percorrendo, a cominciare dallo Statuto della Fondazione che sarà chiamata a gestire l’organizzazione, per il quale il capogruppo della Dc all’Ars chiede che vengano apportate le necessarie modifiche e create, realmente, le condizioni per poter affrontare anche se con notevole ritardo una sfida così rilevante non solo per il territorio di Agrigento ma per tutta la Sicilia.