e così distribuiti: 354 kg di plastica, 242 kg di ferro, 179 kg di reti, ed ancora 166 kg di stracci, 126,5 kg di calamenti, 57,7 kg di legname, 43,6 kg di fusti in metallo, 27,9 kg di lenze, 23 kg di cavi di acciaio, 23 kg di vetro, 12 kg di latte in alluminio e quasi cento chilogrammi di altro materiale. Si tratta di rifiuti raccolti nell'ambito del progetto portato avanti da Confcooperative – Fedagripesca Sicilia che ha realizzato una campagna di raccolta e rimozione dei rifiuti in mare ed una contestuale campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema che ha coinvolto un gran numero di pescherecci distribuiti lungo l’intero tratto di costa compreso tra i porti di Menfi, Sciacca e Porto Empedocle. I risultati della raccolta effettuata a Sciacca dai 18 pescherecci della flotta saccense che hanno aderito al progetto sono stati presentati sabato sera nel corso di un incontro che si è svolto presso la Lega Navale, alla presenza di Alberto Pulizzi, Dirigente Generale del Dipartimento della pesca mediterranea, l’ente che ha finanziato il progetto nell’ambito del Piano Operativo Feamp 2014-2020 “Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili”. Non solo raccolta dei rifiuti, informazione e sensibilizzazione. Il progetto promosso da Confcooperative Fedagripesca Sicilia è servito anche per accendere i riflettori, oltre che sulla necessità di far funzionare le isole ecologiche presenti nelle aree portuali, sul vero grande problema, ossia quello dei costi per lo smaltimento di questi rifiuti. In attesa dei decreti attuativi della cosiddetta legge “salvamare”, la Regione, attraverso il dirigente Pulizzi, si è impegnata ad individuare le risorse per lo smaltimento di questi rifiuti. E dopo ferragosto convocherà i sindaci dei comuni siciliani interessati.