ci siano forti limiti socio culturali riferiti alla percezione di orrori del genere, è sostanzialmente rivelato anche dalla mancanza del numero legale della seduta del consiglio comunale di palazzo delle Aquile, quella che avrebbe dovuto affrontare proprio il delicatissimo tema della sopraffazione maschile sulle donne. Un fatto simbolico, naturalmente, ma che alimenta il dibattito in corso, di natura evidentemente diversa, su odio social e perfino sulla creazione di profili falsi che inneggiano ai violenti e minimizzano, e perfino deridono, la diciannovenne che ne è stata la vittima. La polizia postale è al lavoro per scovare gli autori di questi profili falsi e punirli. Tutto questo è il simbolo di una doppia violenza contro la giovane: quella fisica, poi quella morale. Di quell'ignobile stupro di gruppo c'è un video, che gli odiatori sui social attendono con tutta la perversione possibile. "Ma se fosse divulgato sarebbe una condanna a vita", ha detto al Giornale di Sicilia Guido Scorza, avvocato e componente del collegio del Garante per la Privacy.
Vigliaccheria e pentimento tardivo intanto sono gli elementi che emergono dagli interrogatori in corso nei confronti degli indagati. Davanti ai magistrati piangono e si disperano, e in buona sostanza scaricano la responsabilità vicendevolmente l'uno sugli altri. Qualcuno di loro dice che non voleva esserci ma che è stato trascinato dagli amici. Tutto questo pur ammettendo di avere fatto "una cazzata", chiedendo scusa e ammettendo di essersi "rovinati la vita". La linea della difesa è la più scontata tra le ipotesi scontate possibili, e tende a dimostrare che la giovane vittima in realtà era consenziente.
Lo stupro si è verificato nel cantiere del collettore fognario, al Foro Italico, dove la ragazza fu poi soccorsa da un'ambulanza. I sette arrestati erano ubriachi mentre si dirigevano nella zona del Foro Italico, così come la vittima che viene presa sotto braccio da due di loro mentre il branco la circonda, come si vede dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso la scena. Dopo avere abusato della giovane, secondo l'accusa, i ragazzi sarebbero andati a mangiare in una rosticceria, rendendosi conto solo allora della gravità dell'accaduto. Il racconto dei primi tre giovani, arrestati lo scorso 4 agosto, non ha convinto tuttavia nè il gip nè il tribunale del Riesame. Dopo avere rigettato ieri i ricorsi di Angelo Flores e Gabriele Di Trapani, oggi i giudici hanno respinto anche la richiesta dei difensori di Cristian Barone, 19 anni, confermando l'arresto in carcere. Un settimo responsabile, minorenne, è stato scarcerato dal gip del tribunale per i Minori e affidato a una comunità. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri alla ricerca di altri cellulari e video che riprenderebbero lo stupro. Dalle chat intercettate dagli investigatori è emerso che qualcun altro avrebbe filmato la violenza e poi nascosto i telefoni non appena si era diffusa la notizia dei primi arresti, avvenuti il 4 agosto.