finalizzata a provare a rattoppare la cattiva gestione amministrativa cercando di sviare l’opinione pubblica inscenando una nuova mistificazione della realtà. Non si è fatta attendere la reazione di attuali ed ex consiglieri di opposizione alla dichiarazioni rese ieri dal sindaco Fabio Termine sulla vicenda relativa alla viabilità nella zona di via Lioni e via Pompei che, a breve, torneranno a doppio senso di circolazione. Per Calogero Bono, Carmela Santangelo, Gaetano Cognata, Salvatore Monte, Silvio Caracappa, Giuseppe Milioti e Pasquale Bentivegna il sindaco ha cercato di scaricare le colpe sui
consiglieri comunali della passata consiliatura che, con senso di assoluta responsabilità, votarono a favore della realizzazione del piccolo parco commerciale sito oggi in via Lioni. Ricordano che l’allora consigliere Termine, insieme al collega Alessandro Curreri non votarono quella proposta di delibera che aveva come proponente l’allora assessore Fabio Leonte, oggi punta di diamante in consiglio di quella che definiscono la “pseudo” maggioranza che sostiene l’amministrazione.
Ricordano anche che a votare favorevolmente quella delibera furono anche i consiglieri comunali del partito democratico del tempo: Vincenzo Bonomo, Valeria Gulotta, Simone Di Paola, soggetti che oggi rivestono un ruolo di prim’ordine nell’amministrazione e nella rappresentanza del partito democratico. Uno scivolone politico, dunque, quello commesso da sindaco ad opione di Bono, Santangelo, Cognata, Monte, Caracappa, Milioti e Bentivegna posto che il firmatario di quella proposta di delibera, l’attuale consigliere Fabio Leonte, sarebbe a detta delle pseudo teorie del Sindaco il vero fautore della problematica legata alla viabilità in via Lioni ed in via Pompei. Di più.
Per ex ed attuali consiglieri di opposizione si palesa una resa dei conti all’interno della maggioranza, con il Partito democratico e Mizzica che vivono un nuovo conflitto politico che vede il movimento del sindaco scagliarsi, senza colpo ferire, contro quei consiglieri comunali che oggi lo sostengono. Una lite tutta interna, aggiungono, che lascia intendere l’approssimazione del primo cittadino, un kamikaze politico che pur di mantenere linda la sua immagine è disposto a rinnegare tutto e tutti.
Sindaco invitato a volare alto, anziché perdere tempo alla ricerca di un sempreverde capro espiatorio.