che con un servizio firmato dal collega Andrea D'Orazio pubblica, per grandi linee evidentemente, l'idea di una futura inevitabile rimodulazione della rete ospedaliera siciliana da parte del governo Schifani. L'obiettivo è quello di abolire negli ospedali i reparti doppioni tra strutture a pochi chilometri di distanza l'una dall'altra. È, questo, il secondo passaggio, dopo quello sulle iniziative necessarie ad abbattere le liste d'attesa, contenuto in un rapporto firmato dal direttore della Pianificazione strategica Salvatore Iacolino. Che, adesso, dovrà ricevere il sigillo dell'assessora Giovanna Volo e del governatore in persona Renato Schifani.
La questione sarà esaminata tra una settimana esatta, quando si insedierà il tavolo tecnico multidisciplinare composto da 12 componenti appositamente costituito. Bisogna ridurre gli sprechi e potenziare la disponibilità di persone e mezzi. A dirlo lo stesso Iacolino. L'obiettivo della Regione è quello di aumentare qualità e quantità dell'offerta sanitaria. Centrale, in tale direzione, l'eliminazione dei cosiddetti "duplicati", reparti sostanzialmente identici in due ospedali diversi. "Che senso ha - si domanda Iacolino - tenere aperte, ad esempio, due Ortopedie in due comuni limitrofi?». Domanda ineccepibile, quella del dottore Iacolino, che ha una rappresentanza plastica nella città di Sciacca, costretta (e non è il solo caso) a spalmare i pochissimi professionisti disponibile della Medicina tra il "Giovanni Paolo II" e il "Fratelli Parlapiano" di Ribera. Con l'aggravante che se Iacolino parla di 'reparti doppioni' in due ospedali limitrofi, dalle nostre parti i reparti doppioni riguardano due strutture che, giuridicamente, vengono considerati dalla Regione un unico ospedale.
Lo stesso Comitato Civico per la Sanità di Sciacca ha fatto notare, in merito a questa vicenda, con una evidente provocazione, che l'Asp a questo punto evidentemente può anche chiudere anche la Medicina di Sciacca, purché i due nosocomi (quello di Sciacca e quello di Ribera) abbiano un reparto che funzioni, e non 2 reparti che non sono in grado di funzionare. Il punto è che ci sono tantissimi passi avanti da compiere per rendere la sanità pubblica ospedaliera nuovamente attrattiva per la popolazione. Mancano ancora reparti strategici che qualifichino la stessa natura degli ospedali. Sciacca è un Dea di primo livello eppure (a dispetto degli impegni assunti dall'assessora Giovanna Volo con amministrazione, comitati civici e parlamentari del territorio saccense) non si vedono ancora i neurologi per la Stroke Unit non sono ancora stati assunti. Mancano i medici, e questo è noto, e si attendono ancora quelli che dovrebbero arrivare dall'Argentina.
Il piano Iacolino (che prevede diversi altri e interessanti punti tutti meritevoli di approfondimento) è sicuramente interessante. Ma non è la prima volta che vengono fuori enunciati del genere. Che poi si sforzano con una politica che non ha mai la forza di trasformare in provvedimenti concreti questi progetti.