in ordine all'ipotesi di rimodulazione della rete ospedaliera, quella firmata nelle scorse ore dal direttore della pianificazione strategica Salvatore Iacolino. Il quale ha anticipato ai giornali l'intenzione, nell'ottica di ottimizzare le risorse di persone e strumenti, di sopprimere i reparti doppioni tra ospedali a pochi chilometri di distanza. Per Laccoto siamo di fronte ad un'ipotesi di lavoro da accogliere con favore, in considerazione delle gravi criticità che attanagliano le strutture sanitarie sul territorio. "Più volte - dice Laccoto - abbiamo approfondito le carenze di personale, i problemi strutturali e abbiamo evidenziato la necessità di migliorare l'efficienza dei livelli assistenziali sfruttando le innovazioni tecnologhiche". Ma Laccoto avverte il governo Schifani, evidenziando che per ogni programmazione in atto la commissione chiede di essere coinvolta. Rivendica dunque, il presidente, la necessità di una superiore interlocuzione tra il governo e la sua commissione.
“La rimodulazione della rete ospedaliera – prosegue il presidente - è un processo strategico che richiede una pianificazione accurata, oltre alla consultazione delle parti interessate, compresi i professionisti sanitari, le parti sociali e i rappresentanti istituzionali delle comunità locali. La VI Commissione è il luogo prescelto per il necessario confronto tra le parti coinvolte ed esprime parere vincolante sul piano sanitario regionale adottato dalla Giunta.
Ancora, Laccoto evidenzia come la commissione Salute dell’Ars sia composta da deputati provenienti da tutte le province siciliane, che in questo scorcio di legislatura hanno dato dimostrazione di conoscere e di farsi portavoce dei problemi della sanità territoriale. "Questo organismo istituzionale – conclude il presidente della Commissione Laccoto - continuerà ad essere aperto al confronto con tutti i rappresentanti istituzionali, i responsabili delle Aziende Sanitarie e le parti sociali con l’obiettivo di fornire alla comunità siciliana garanzie di assistenza sanitaria di livello e servizi ospedalieri di qualità”.
Un piano di revisione della rete ospedaliera che punta a coinvolgere anche cliniche private e case di cura. Ma le anticipazioni del piano Iacolino preoccupano già i sindaci. Il presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta si è già detto stupito nell’apprendere solo da notizie di stampa della istituzione da parte della Regione di un tavolo tecnico multidisciplinare con il compito di avviare la rimodulazione della rete ospedaliera Siciliana. "Le scelte sulla riorganizzazione delle strutture sanitarie - ha dichiarato al Giornale di Sicilia - rivestono una importanza strategica per i territori e, sin dalle prime fasi, devono essere concepite attraverso il confronto con gli amministratori locali, eletti dai cittadini. Per tale ragione chiediamo un coinvolgimento dei comuni siciliani, anche in considerazione delle competenze dei sindaci sul territorio», aggiunge.
Distanza tra politiche sanitarie e governo del territorio di cui dalle nostre parti sappiamo qualcosa. Il sindaco di Sciacca Fabio Termine sta organizzando il secondo dei sit-in di protesta contro la gestione ospedaliera, con particolare riferimento al "Giovanni Paolo II", che da anni attende di potere funzionare come Dea di primo livello, così come è stato previsto in quella rete ospedaliera che a piazza Ziino si vuole modificare. Il timore che si possano compiere passi indietro c'è tutto. "In ogni caso - dice oggi al nostro telegiornale il portavoce del Comitato Civico per la Sanità Ignazio Cucchiara - le affermazioni di Iacolino sulla necessità di superare i reparti doppioni sono perfettamente in linea con le richieste dei cittadini. Bisogna garantire - conclude l'ex sindaco - un funzionamento ottimale degli ospedali, a partire proprio dalla fase dell'emergenza, evitando di esporre la collettività a rischi inutili".