Questo il piano del neo presidente della Regione Nello Musumeci che, sul tema dell'immondizia, lancia un vero e proprio grido di allarme. Il governatore pare abbia voluto mettere quasi le mani avanti, mettere in guardia tutti circa il disastro che potrebbe abbattersi sull'intera Sicilia. Impossibile raggiungere ottime percentuali di raccolta differenziata nel giro di pochi mesi. L'unica soluzione rimane, dunque, l'espatrio dei rifiuti e, nel frattempo, fare in modo che si amplino le discariche o che ne vengano costruite di nuove. Si parla di 2500 tonnellate di rifiuti al giorno pronti a lasciare la Sicilia, con tutti i costi del caso ovviamente. I trasferimenti di monnezza, se tutto andrà per il verso giusto, dovrebbero cominciare da febbraio o marzo, con destinazione Germania oppure Francia. Per Musumeci anche i Comuni hanno le loro colpe perché non avrebbero incentivato nella giusta maniera la raccolta differenziata. Nel nuovo piano rifiuti che sicuramente la Regione andrà ad approvare saranno previsti incentivi fiscali per quei comuni che avranno buone percentuali di differenziata, mentre gli altri che gravano ancora sulle discariche saranno penalizzati. A Messina, Enna e Gela la costruzione di nuove discariche, per esempio, va molto a rilento, mentre a Palermo, a Bellolampo, attendono ancora l'autorizzazione per aprire un'ulteriore vasca. In Veneto soltanto il 10% dei rifiuti va a finire in discarica, in Sicilia l'80%. Una bella patata bollente per il governo regionale posto che manca addirittura l'assessore al ramo dopo la veloce parentesi di Vincenzo Figuccia, sedotto e abbandonato da Musumeci. Dall'opposizione non mancano le critiche al presidente: per Lupo, capogruppo del Pd, Musumeci non è in grado di avanzare nessuna proposta, mentre per il Movimento 5 Stelle “Musumeci e Crocetta sono la stessa cosa: quantomeno Crocetta era capace di tenere i suoi assessori almeno un mese – dice Trizzino – Musumeci nemmeno questo”.