La bocciatura del ministro Gianluca Galletti è senza appello: “proposta inammissibile – ha detto. Non può diventare questa la regola dello smaltimento. La Sicilia deve puntare, invece, su nuovi impianti e sulla raccolta differenziata”. Non si è fatta attendere, dunque, la replica dello Stato all'allarme lanciato da Musumeci. Ciò non significa che tale ipotesi sia stata già accantonata perché comunque una soluzione deve essere trovata in modo urgente posto che entro settembre tutte le attuali discariche siciliane arriveranno a saturazione. “In Sicilia si smaltisce ancora il 90% dei rifiuti in discarica e la differenziata è a livelli minimi” - ha proseguito Galletti. In altre regioni italiane e in altri Stati europei, invece, questo problema non esiste perché la raccolta differenziata funziona benissimo e viene fatta regolarmente, quindi in discarica vanno pochissimi rifiuti. Sicilia, quindi, all'anno zero e costretta ad una vera e propria corsa contro il tempo per non andare a sbattere nel giro di qualche mese. Galletti sembra aprire uno spiraglio alla possibilità di portare i rifiuti all'estero soltanto se si trattasse di un modus operandi transitorio, circoscritto a poco tempo, ossia a quello necessario a tamponare l'emergenza e avviare i nuovi impianti, ma oggi come oggi non sembra facile per Musumeci poter accontentare i diktat ministeriali. I Comuni attendono di capire come comportarsi a stretto giro di posta. Il settore dei rifiuti siciliano è complicato, inoltre, da tutta una serie di fattori: la mancanza di un assessore al ramo, il dualismo mai sopito tra vecchi ATO e nuove SRR, varie ipotesi di riforma del settore sul tavolo, una grave confusione normativa e legislativa, intrecci tra interessi privati e potere politico, varie ed eventuali. “Musumeci non può limitarsi a scaricare le colpe sui Comuni e sul governo nazionale. Deve trovare delle soluzioni e deve venire a riferirle al Parlamento siciliano” afferma Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all'ARS. Il governatore entro fine gennaio vuole far uscire un bando per trovare partner che trasferiscano all'estero 2500 tonnellate di monnezza al giorno. Non sono ancora stati quantificati gli eventuali costi né a carico di chi saranno spalmati... Di emergenza annunciata parla oggi in una nota stampa la CGIL regionale tramite Gaetano Agliozzo e Alfonso Buscemi che chiede al governo regionale di tutelare i posti di lavoro non appena metterà mano al piano di riforma del settore, “i cittadini – conclude il sindacato – non possono pagare bollette carissime per servizi quasi inesistenti”.