deceduto nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale dell’Aquila dove era ricoverato dallo scorso mese di agosto a causa di un aggravamento delle sue condizioni di salute. Il carro funebre, scortato dalle auto della polizia, è arrivato al cimitero di Castelvetrano dopo dopo le 8, dopo avere percorso un tragitto che ha escluso il centro abitato. Su disposizione della Questura di Trapani e della Polizia Municipale di Castelvetrano, il mezzo dell’agenzia funebre dopo avere percorso l’Autostrada Palermo-Mazara del Vallo è uscito dallo svincolo di Campobello di Mazara, piuttosto che da quello di Castelvetrano, per potere così arrivare al Cimitero dalla zona periferica. L’ultimo viaggio di Matteo Messina Denaro era iniziato ieri sera dall’ospedale del capoluogo abruzzese, dopo l’autopsia e il disbrigo delle procedure per la restituzione della salma ai familiari. Adempimenti che sono stati seguiti dall’avvocata e nipote del boss Lorenza Guttadauro. Polizia e carabinieri hanno presidiato sin dalle prime ore dell’alba il cimitero di Castelvetrano. Alla sepoltura nella cappella della famiglia Messina Denaro hanno potuto assistere solo gli stretti familiari del boss, le sorelle che non sono in carcere, il fratello, la nipote e la figlia Lorenza che soltanto recentemente ha assunto il cognome Messina Denaro. La Questura di Trapani, oltre a vietare funerali pubblici, ha dettato regole stringenti per lo stesso rito della sepoltura. Finisce così la storia dell’ultimo stragista di cosa nostra, dell’uomo che si è macchiato di crimini orribili che è giusto ricordare, anche oggi