Mediterraneo Occidentale. Sono 444 i nidi di tartaruga marina registrati in Italia : è il dato più alto di sempre: secondo il report elaborato Legambiente il numero delle ovodeposizioni è triplicato rispetto allo scorso anno.
In testa alla classifica c’è la Sicilia con 156 nidi scoperti . La maggior parte nel territorio di Siracusa, ma la provincia di Agrigento è la seconda nell’isola con 32 inidi di tartarughe scoperti prevalentemente a Lampedusa, nella riserva naturale gestita da Legambiente Sicilia, a Sciacca e Licata.
Anche se i numeri esatti si avranno a fine stagione, Legambiente stima che in Sicilia saranno all’incirca 7000 le tartarughe nate.
Il surriscaldamento delle acque, legato ai cambiamenti climatici, evidenzia Legambiente, sta spostando sempre di più l’areale delle tartarughe marine verso il Mediterraneo Occidentale. Tuttavia, le aree di nidificazione spesso coincidono con zone di turismo balneare che, se non opportunatamente gestito, rischia di compromettere la schiusa delle uova. Spagna, Francia e Italia sono, infatti, tra i primi sette Paesi mediterranei con la più alta pressione turistica. Risulta quindi necessario trovare un compromesso tra attività economiche e salvaguardia della specie, creando un’alleanza tra i diversi attori: operatori del turismo, amministrazioni locali, associazioni per la salvaguardia ambientale, cittadini e comunità scientifica.
È proprio questa la sfida del progetto europeo, di cui Legambiente è capofila, che mira a mitigare questi effetti attraverso l’implementazione delle attività di monitoraggio, la messa in sicurezza dei nidi, attività di ricerca scientifica e di informazione rivolte alla popolazione.
Attività di sensibilizzazione, ma anche di monitoraggio e messa in sicurezza dei nidi che nel litorale saccense viene portata avanti da anni dal WWF Sicilia Area Mediterranea nell’area di capo San Marco, a ridosso dello stabilimento Aloha, ma anche a Menfi e Licata.
Legambiente stima che dai nidi deposti nel mediterraneo ci si attende la nascita di circa 20mila baby-tartarughe, che, una volta in mare, dovranno fronteggiare una serie di pericoli e insidie. Pare che soltanto 1 esemplare su 1000 arrivi all’età riproduttiva (tra i 20 e i 25 anni).