Mentre ancora si attende la piena attuazione del piano elaborato dall'allora assessore alla salute Baldo Gucciardi, soprattutto per ciò che concerne l'aspetto fondamentale del personale medico e infermieristico, con l'arrivo del nuovo assessore viene anche annunciata una nuova riorganizzazione degli ospedali siciliani. Entro il mese di marzo, ha annunciato Ruggero Razza, sarà predisposta la bozza di piano da inviare a Roma per essere esaminata dal governo centrale.
L'obiettivo annunciato è quello di evitare reparti doppioni, potenziando i pronto soccorso e le unità operative di ortopedia e oncologia, anche se l'assessore alla salute del governo Musumeci ha già avviato i confronti con i commissari e i manager delle Aziende Sanitarie Provinciali per ascoltare le indicazioni provenienti dal territorio e dalle varie strutture ospedaliere. Tutto giusto in linea di principio ma, visto che di nuova rete ospedaliera si parla, è chiaro che potrebbero venire meno posizioni conquistate a fatica. E' il caso degli ospedali di Sciacca e Ribera che avevano ottenuto il riconoscimento di struttura “spoke” grazie alla battaglia portata avanti dai sindaci del territorio e dal Comitato per la Sanità di Sciacca.
Appare poi scontato il classico “assalto alla diligenza” da parte di quelle strutture che, nel piano approvato nel 2017, erano state magari ridimensionate o non avevano goduto delle promozioni richieste. Dall'Asp di Trapani, ad esempio, sarebbe già stata avanzata la richiesta per l'oculistica ed ematologia all'ospedale di Castelvetrano, ma la riattivazione di unità operative che erano state declassate arriva anche da tante altre strutture ospedaliere dell'isola. Insomma si rimette tutto in discussione quando ancora, al di là delle classificazioni ottenute, non è stato ancora attuato l'aspetto più importante legato al piano sanitario che era stato messo a punto dal precedente governo, ossia la questione delle assunzioni di medici e infermieri.
L'ospedale spoke che ha riunito il Giovanni Paolo II e il Fratelli Parlapiano sconta ancora problemi di carenza di personale. Si va avanti con la mobilità o i contratti a tempo determinato, nonostante sia proprio questo il nodo da sciogliere per migliorare l'offerta sanitaria nel territorio. Certamente, rispetto al passato, si parte da una maggiore considerazione , almeno stante alle dichiarazioni ufficiali del commissario Gervasio Venuti, del ruolo della struttura ospedaliera di contrada Seniazza, rispetto a quella visione “agrigentocentrica” della sanità alla quale abbiamo assistito in passato. L'attenzione va comunque mantenuta alta .