Così Fabio Termine risponde all'appello di ieri firmato da Carmela Santangelo ad incontrare il commissario straordinario dell'Asp di Agrigento per pretendere da lui chiarimenti e impegni relativi all'ospedale di Sciacca". Una riflessione, quella del sindaco di Sciacca, che si inquadra nell'ambito del dibattito sull'indebolimento costante del "Giovanni Paolo II", dove la riduzione degli oncologi è solo l'ultimo capitolo di una condizione difficilissima, con la coperta troppo corta delle carenze di medici in tutti i servizi, all'interno della quale evidentemente il primo cittadino appare tutt'altro che convinto che l'approdo di medici stranieri possa essere risolutivo.
Mercoledì prossimo i sindaci del comprensorio che afferisce soprattutto all'ospedale di Sciacca terranno una conferenza stampa. Ribadiranno la propria insoddisfazione in ordine ad una situazione sempre più complessa, su cui in ogni caso, a prescindere dal ruolo del manager, l'attuale governo della Regione non è ancora stato in grado di imprimere una svolta in termini di scelte e di visione.