c'è la metamorfosi stessa del capoluogo siciliano negli anni in cui, in segmenti temporali diversi, a guidarla è stato il giurista e politico che più di ogni altro ha rappresentato il punto di rottura della politica degli affari e l'apertura ad un nuovo scenario culturale. Il libro in questione sarà presentato martedì sera alla Multisala Badia Grande di Sino Caracappa, in un evento promosso dalla libreria Ubik di Ornella Gulino. A conversare con gli autori sarà il giornalista Massimo D'Antoni.
Personaggio a suo modo controverso ma coerente, discusso ed esaltato, amato e al tempo stesso odiato, con le sue riflessioni Orlando in questo libro analizza e ripercorre la società siciliana e i momenti della storia più topici di fronte ai quali Palermo e la Regione si sono trovati: dagli abituali condizionamenti mafiosi nella vita pubblica alle stragi più sanguinose. Ma il professore Orlando in questo volume parla anche del tentativo di riscatto culturale, quello passato per il perseguimento di un'idea di politica diversa, non solo di rottura col passato ma anche di raggiungimento di nuove frontiere: quelle del recupero di zone del centro storico palermitano un tempo degradate oggi diventate scorci di bellezza, in una città che ha ancora molti problemi perché per troppi anni ha dovuto fare a meno della sua centralità culturale, fatta di testimonianze architettoniche e monumentali di straordinaria rilevanza, dovendo lasciare spazio ai morti ammazzati e alle guerre di mafia, che hanno insanguinato una città intera, nei corpi e nello spirito.
Orlando in questo libro parla con Constanze Reuscher della sua stessa parabola politica, non sottraendosi all'autocritica, pur affermando orgogliosamente la strada percorsa. Ma quella che viene fuori dal libro è anche Palermo come metafora del Paese, dalle contraddizioni al processo che sta provando ad aprire nuova era, dalle responsabilità di aristocratici e borghesi nello sviluppo della mafia degli affari ai raggi di sole per un futuro green e vittorioso sul male offerti dalle giovani generazioni. Ma Palermo è anche quella città dove se non c'è Orlando ad impersonare una proposta politica allora a vincere le elezioni è il centrodestra. Orlando dice che questo succede perché la sinistra non riesce ad essere quel contenitore affidabile che dovrebbe essere. Uno specchio di un paese dove la proposta politica di centrosinistra non riesce a superare la logica delle faide interne, col risultato che è una proposta marginale, ai limiti dell'irrilevanza. Temi di straordinaria attualità, per un momento di confronto che merita di essere ascoltato. La presentazione è in programma martedì alle 18,30 alla Badia Grande.