Fino a 2 anni fa i dati riferivano che a pagare erano non più del 40%. Il recupero è stato dunque sostanziale, pur rimanendo ancora lontano l'obiettivo di far pagare tutti. Alla vigilia del nuovo piano ARO, che peraltro sarà ancora più impegnativo (con l'ampliamento della differenziata) il comune è chiamato ad aumentare gli introiti. Intanto la giunta ha licenziato il nuovo regolamento per la definizione agevolata delle entrate tributarie non riscosse a seguito di ingiunzioni di pagamento ed accertamenti esecutivi. Tasse non pagate addirittura dal 2000 in poi (con i termini prescrizionali regolarmente interrotti) e relativi essenzialmente a TARI ed IMU. Non si tratta di evasori, ma di soggetti conosciuti (considerato che sono stati destinatari di ingiunzione) ma che non hanno pagato. Stiamo parlando di 14,7 milioni di euro non riscossi dal comune. Gran parte di queste somme fanno parte del capitolo delle somme di dubbia esigibilià ma che il comune, sulla base della norma relativa alla cosiddetta 'armonizzazione contabile' è costretto ad accantonare e ad avere a disposizione in qualsiasi momento. Ruoli che non hanno fatto parte della precedente 'rottamazione delle cartelle', quella che aveva alimentato un ampio dibattito e che ha visto prevalere l'orientamento della maggioranza consiliare contro quello dell'amministrazione. Chi vuole pagare può farlo senza addebito di sanzioni e interessi maturati.