Oggi l'assessora regionale alla Salute Giovanna Volo
tenta di spegnere l'incendio delle polemiche iniziato dopo la circolazione informale, avvenuta essenzialmente nelle conversazioni whatsapp di addetti ai lavori o meno, e pubblicata da alcune testate, di un'ipotesi di disegno di legge di riforma del sistema sanitario che prevede, tra le altre cose, l'aumento delle aziende ospedaliere ma, per quanto riguarda il nostro territorio, il declassamento dell'ospedale "Giovanni Paolo II" di Sciacca da Dea di primo livello (al momento titolo solo 'onorifico', se così si può dire) a ospedale di base. "Ogni tentativo di far passare una mera ipotesi di studio, che necessita di un lavoro di approfondimento per essere trasformato in qualcosa di strutturato, per un documento ufficiale risulta falso e pretestuoso", dice Giovanna Volo.
Difficile fermare le polemiche, soprattutto perché qualcuno nelle alte sfere evidentemente un'ipotesi di tale portata l'ha comunque fatta. Il solo avere ipotizzato una soluzione del genere ha già registrato durissime reazioni, da sindacalisti, forze civiche e anche parlamentari. Michele Catanzaro, capogruppo del PD all'Ars, prende atto delle rassicurazioni dell'assessora (a cui si sono aggiunte quelle del dirigente generale di piazza Ziino Salvatore Iacolino). Ma dice che è pronto a fare le barricate.
"Sciacca è Dea di primo livello, indietro non si torna", aggiunge Margherita La Rocca Ruvolo, esponente della maggioranza e promotrice nel 2019, da presidente della commissione Salute della precedente legislatura, del riconoscimento (ancora come detto solo sulla carta, in assenza di neurologi per l'attivazione della Stroke Unit). Diverso l'approccio di Carmelo Pace, vicepresidente della attuale commissione Salute presieduta da Pippo Laccoto: "Quand'anche fosse questo l'orientamento del governo sia in commissione, sia a Sala d'Ercole potremmo modificarlo".
E sempre Carmelo Pace, quasi a smentire indirettamente e involontariamente la battuta di Fabio Termine, ossia che Zappia ormai fa parte del passato, oggi anticipa al nostro Telegiornale che potrebbe saltare la scadenza del 31 ottobre per la nomina dei nuovi manager.