non è arrivata alcuna proposta di declassamento dell'ospedale di Sciacca a ospedale di base". È stato questo il momento dell'intervista rilasciata ieri al nostro Telegiornale dal vicepresidente della commissione Salute dell'Ars Carmelo Pace a generare la durissima reazione odierna di Margherita La Rocca Ruvolo. Che ammette di non avere mai saputo che esistesse un tavolo ristretto della maggioranza che approva preventivamente le azioni da mettere in campo per la sanità siciliana. Dichiarazioni che la parlamentare regionale e sindaca di Montevago definisce "gravi ed inaccettabili". "Nessuno - attacca - pensi di tornare a parlare di sanità e nomine nel retrobottega di qualche negozio, le decisioni sulla salute dei siciliani devono essere assunte in modo trasparente e concertato".
Margherita La Rocca vuol sapere chi sono i componenti di questo gruppo ristretto e di cosa discutono. "Trattandosi di questioni sanitarie - osserva - a livello istituzionale si stanno facendo degli errori gravissimi, perché il primo organismo a valutare le varie proposte che arrivano dall’assessorato per la Salute o dai parlamentari dovrebbe essere la commissione Sanità dell’Ars, non un gruppo ristretto. Le parole di Pace sono gravissime e - conclude - lasciano pensare che ci sia una cabina occulta attorno alla sanità siciliana, questo non lo possiamo accettare, si faccia chiarezza”.
Fin qui La Rocca Ruvolo. A strettissimo giro di posta è giunta la replica di Pace: "Nessuna riunione segreta, questo tavolo esiste, nell'intervista mi riferivo alle riunioni che il centrodestra tiene e di cui la stampa, quando avvengono, scrive abitualmente".
L'ex sindaco di Ribera aggiunge che "durante questi incontri ristretti della maggioranza si parla di tutti i temi politici, tra cui delle candidature alle scorse elezioni comunali, riforma delle ex province e attività programmatica politica. Si tratta - aggiunge Carmelo Pace - di riunioni alle quali partecipano in alcuni casi i capigruppo dei partiti, in altri i leader regionali delle varie correnti. Pace confida di avere chiarito i dubbi e le perplessità manifestate da Margherita La Rocca Ruvolo, anche se nella sua nota odierna non ne fa il nome. Pace e La Rocca sono due parlamentari dlela maggioranza Schifani. Lo scontro odierno, al di là dei fatti formali sull'esistenza o meno di presunti tavoli segreti, non può che rappresentare evidentemente una visione distinta e separata della questione sanitaria e ospedaliera all'interno dell'Asp di Agrigento. Non è un mistero che, in ordine alla gestione manageriale, alle dure critiche che da anni Margherita La Rocca Ruvolo conduce nei confronti del commissario dell'Asp, si contrappone un atteggiamento assai diverso da parte di Carmelo Pace, che anche ieri, ancora una volta, ha usato toni molto più lusinghieri nei riguardi del dottor Mario Zappia.
Oggi sul tema interviene Giuseppe Milioti, segretario cittadino di quella DC che è il partito di Carmelo Pace, quello che in consiglio comunale a Sciacca dispone di 5 componenti. Dicendosi preoccupato di avere appreso notizie da lui definite "non confortanti", Milioti chiarisce che verrà chiesto ai propri riferimenti regionali (evidentemente a partire dall'ex sindaco di Ribera) di bloccare sul nascere qualsiasi ipotesi di riforma che danneggi ulteriormente l'ospedale di Sciacca. "Siamo pronti a partecipare a qualsiasi forma civile e costruttiva di manifestazione, purché sia risolutiva e non strumentale, ma che soprattutto risvegli quel senso di comunità che ormai manca da tempo. La sanità - dice Milioti - è troppo importante per ridurre e trasformare il tutto in una bagarre gli uni contro gli altri". Per i democristiani saccensi è doveroso intervenire sul futuro dell'ospedale di Sciacca. Ed è in tale direzione che Milioti sente il bisogno di precisare che il gruppo Dc di Sciacca sarà sempre vicino alle esigenze del territorio e sempre pronto a difendere il presidio ospedaliero di Sciacca, affinché venga garantito quello che fino ad oggi è stato raggiunto, ossia DEA di I livello che garantisce la permanenza di reparti importanti". Condivide, Milioti, l'appello di ieri di Giuseppe Catanzaro affinché Fabio Termine coinvolga l'opposizione: "È utile che il nostro sindaco, oltre ad indire tavoli tecnici, coinvolga l’intero consiglio comunale, per ottenere e garantire i servizi all’intera comunità e tutelare i diritti dei malati".
In definitiva, non può che essere ribadito che, a prescindere dal tentativo dell'assessora Giovanna Volo e del direttore generale Salvatore Iacolino di gettare acqua sul fuoco delle polemiche, qualcuno nelle stanze più importanti di piazza Ziino la proposta di separare i destini dell'ospedale di Sciacca e Ribera, ma soprattutto di declassare il "Giovanni Paolo II" ad ospedale di base, non solo l'ha immaginata, ma l'ha proprio scritta nero su bianco. C'è chi immagina che farla trapelare sia stato una specie di esperimento sociale, per saggiare le reazioni. A questi calcoli non bisogna credere,e noi non ci crediamo. Rimane pacifico tuttavia che sul tema sanità, la situazione dell'ospedale di Sciacca è sempre più grave, e i pochi operatori sanitari disponibili sono sottoposti a stress indicibili. Dall'Urologia all'Oncologia, dalle mobilità di dirigenti della Medicina e Chirurgia tra il "Giovanni Paolo II" e il "Fratelli Parlapiano" (con 2 reparti doppione in altrettanti ospedali che dovrebbero essere uno) alle mobilità dei ginecologi tra Sciacca e Licata, i problemi rischiano di abbattersi ogni giorno sui pazienti. E viene segnalato anche che in qualche caso il 118 funziona senza medico e con solo due figure tra autista/soccorritore e infermiere.