da trasferire in altri centri di accoglienza per liberare l’hotspot di Lampedusa, ma anche 5 bare ( due delle quali contenenti le salme di due neonate, le altre di tre adulti) per dare una degna sepoltura nel cimitero di alcuni comuni della provincia. Già ieri sera quattro salme sono state accolte nel cimitero di Santo Stefano Quisquina e stamattina, alla presenza del sindaco Cacciatore e delle altre autorità militari e religiose si è provveduto alla tumulazione. La quinta salma è stata sepolta nel cimitero del comune di Santa Elisabetta.
Momenti di grande tristezza e commozione quelli si sono registrati a Porto Empedocle all’arrivo delle salme, con una breve cerimonia alla quale hanno preso parte il sindaco Calogero Martello e il prefetto Filippo Romano.
Salme che hanno atteso per circa un mese di trovare una degna sepoltura, sono vittime di naufragi avvenuti ai primi di settembre, e peraltro senza che sia stato possibile rintracciare i loro familiari. Al porto ieri sera c’era Suor Maria Ausilia Consiglio a pregare per queste vittime innocenti (una bimba appena nata e l’altra che aveva 5 mesi), ma anche ad esprimere amarezza per la tempistica con la quale si riesce a dare degna sepoltura ai migranti deceduti in mare.
E’ stato il Prefetto di Agrigento Filippo Romano a evidenziare le difficoltà che si registrano nel gestire queste tragedie, ma anche la disponibilità dei sindaci agrigentini ad accogliere e dare sepoltura alle salme nei cimiteri dei loro comuni.