In base al piano Aro dovrà essere estesa a tutto il centro abitato, da viale della Vittoria alla via Cappuccini, dal quartiere di San Michele all'area del porto, includendo anche le periferie. Tra le novità assolute l'estensione del porta a porta nel popoloso quartiere della Perriera, mentre si sta tentando di recuperare altre località periferiche che l'ambito di raccolta ottimale aveva escluso, nonostante da anni in queste zone venga effettuata la selezione dei rifiuti da parte dei cittadini. E' il caso delle contrade Isabella, Sant'Antonio e Sovareto, ma il porta a porta dovrebbe essere esteso anche al nuovo quartiere del Ferraro. Insomma si cambia registro e si punta ad incrementare le percentuali di raccolta differenziata in città che fino ad ora non hanno mai raggiunto la soglia imposta dalla Regione. Negli ultimi mesi si sarebbe attestata al 35%, ci sono stati momenti di vera emergenza rifiuti in cui la percentuale è pure aumentata, ma non si è mai raggiunto livelli accettabili e paragonabili a quelli degli altri comuni vicini. Con la firma del contratto con la ditta Sea Bono che si è aggiudicata l'appalto avvenuta a fine novembre, il piano Aro, pure criticato da diverse forze politiche e dalla stessa maggioranza guidata da Francesca Valenti, dovrebbe finalmente iniziare a produrre significativi risultati.
Intanto, da domani scatterà la fase di consegna dei contenitori per effettuare la raccolta differenziata. Saranno tre quelli che verranno consegnati ai cittadini, ma anche alle attività commerciali e artigianali. Uno servirà per il conferimento dell'umido( in appositi sacchetti biodegradabili), un altro per il multimateriale( carta, plastica, vetro, lattine) e il terzo per il cosiddetto “indifferenziato” ( tutti i rifiuti che non possono essere riciclati). Ogni kit di contenitori avrà la matricola utente e anche attraverso un lettore ottico sarà possibile controllare che cittadini e commercianti effettuino una corretta selezione e conferimento dei rifiuti. Occorreranno alcune settimane per completare la consegna dei contenitori da parte della ditta che gestisce il servizio, poi si passerà al ritiro dei cassonetti nelle zone della città dove sono ancora collocati e si passerà dunque alla raccolta porta a porta, sulla base dell'ecocalendario che stabilisce giorni e tipologia di rifiuti che possono essere consegnati agli operatori per il ritiro. Una operazione che dovrà essere necessariamente accompagnata da una capillare campagna di informazione e sensibilizzazione, cui dovranno far seguito anche i controlli. L'obiettivo del piano Aro, dichiara oggi l'assessore all'ambiente Paolo Mandracchia, è quello di raggiungere in città l'80% di raccolta differenziata, ma per il 2018 sarebbe già un risultato importante il 70%. Significherebbe raddoppiare l'attuale percentuale. Non è solamente una questione di crescita culturale e di rispetto dell'ambiente, ma una vera e propria esigenza. Siamo alla vigilia dell'ennesima emergenza rifiuti nell'isola, dovuta ad anni e anni di ritardi da parte della politica regionale, di riforme mai attuate e di impianti non realizzati. Adesso si torna a parlare di rifiuti siciliani da spedire all'estero a fronte delle discariche ormai prossime alla saturazione, con tutto ciò che questo comporterebbe in termini di ulteriori costi del servizio e aumento della già salata tari a carico dei cittadini. Eppure non si è investito sulle strutture pubbliche esistenti. E' il caso della discarica di Sciacca. Da due anni è stato presentato alla Regione il progetto di ampliamento, con la realizzazione di una nuova vasca, la V5, che avrebbe consentito a questo territorio di avere autonomia per alcuni anni. Del resto non sono stati ancora effettuati nella discarica di contrada Salinella gli interventi per il trattamento completo dei rifiuti e una parte deve essere ancora conferita nella discarica dei Catanzaro di Siculiana. Così vanno le cose, abbiamo una struttura pubblica, ma ricorriamo ai privati. Tanto a pagare sono i cittadini.