al via libera definitivo alla realizzazione di un parco commerciale in località Tabasi. Il relativo progetto era stato presentato al comune di Sciacca dalla ditta proponente, la 2fndl, nell'ottobre del 2021. Solo ieri, però, la conferenza di pianificazione conclusiva ha preso atto dell'assenso all'iniziativa da parte di Soprintendenza, dipartimenti Urbanistica e Ambiente della Regione Siciliana e Autorità di bacino. Via libera ottenuti anche dagli enti secondari coinvolti nel procedimento.
Adesso il commissario ad acta, un dirigente dell'Ufficio tecnico del comune di Trapani, dovrà ratificare l'accordo di pianificazione e firmare la delibera di approvazione del progetto. Cosa che farà nella qualità di potere sostitutivo nominato dal TAR di Palermo in accoglimento di un ricorso presentato dalla società proponente. Giudici amministrativi i quali hanno accolto i rilievi presentati per conto della ditta dall'avvocato amministrativista Calogero Marino, condannando il comune di Sciacca per inerzia, non ritenendo giustificabile il mancato avviamento del procedimento. Decisione del TAR che risale al febbraio di quest'anno. Eppure è stato necessario un ulteriore sollecito, in considerazione del fatto che malgrado quel provvedimento al comune di Sciacca in estrema sintesi continuava a non muoversi niente. Inerzia che, peraltro, si era configurata anche a seguito del fatto che non era stata data risposta ad almeno una cinquantina di solleciti presentati nel corso dei mesi dalla 2fndl. Commissario ad acta che, dopo avere chiesto al TAR se questo potesse rientrare tra i suoi compiti, ha dunque proceduto direttamente alla perimetrazione e alla ricognizione grafica del progetto in questione.
Un progetto che dispone dei requisiti necessari, considerando che dal punto divista urbanistico ricade in zona D1.4, che corrisponde a zona per nuovi investimenti commerciali. Di conseguenza non ha bisogno di alcuna variante urbanistica. Il comune di Sciacca introiterà, a livello di oneri di urbanizzazione, quasi 2 milioni di euro. Un progetto che si chiama parco commerciale, e i cui proponenti tengono a differenziare dall'idea di un centro commerciale, perché le attività che verranno insediate non saranno comprese all'interno di un unico corpo di fabbrica. Si prevedono peraltro 250 assunzioni.
Questo progetto, malgrado sia stato necessario un ricorso alla giustizia amministrativa affinché l'iter procedimentale potesse perfezionarsi, è al centro di un dibattito anche di natura politica, con una parte della rappresentanza politica che lo ritiene dannoso per le attività commerciali del centro storico, sulla linea degli stessi esercenti, che considerano il parco commerciale nocivo per il proseguimento dei loro esercizi. Non si può negare, anche sul piano sociologico, che la collettività saccense i centri commerciali (anche se non è di un centro commerciale che stiamo parlando) li frequenta lo stesso e da anni. Bisogna probabilmente guardare alla realtà commerciale, che attraversa un momento oggettivamente difficilissimo, da angolazioni diverse. E in ogni caso, su questi investimenti, le norme sono evidentemente sovracomunali. Una realtà che potrà anche non piacere del tutto ma che è tuttavia l'unica con la quale bisogna fare i conti.