hanno presentato una interrogazione al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, in merito agli interventi da attuare per rendere abitabili gli alloggi popolari di largo Martiri di Via Fani, a Ribera.
Fanno notare che "dopo essere state costrette ad abbandonare le proprie case costruite, a suo tempo, con cemento depotenziato, e dopo un iter di ricostruzione durato più di un decennio, pur essendo iniziata finalmente la consegna degli immobili alle famiglie degli sfollati di Largo dei Martiri di via Fani a Ribera, gli immobili dei quali sono state consegnate le chiavi non sono ancora forniti di allacci idrici ed elettrici e, pertanto, non sono abitabili dalle famiglie. Ad aggravare la situazione l'obbligo di vigilanza sugli immobili è passato in capo ai nuovi assegnatari.
I due parlamentari della Dc evidenziano il paradosso: "Da un lato - dicono - si scaricano le responsabilità di vigilanza degli alloggi sulle famiglie, che da più di due lustri attendono di riavere le loro case, dall'altro queste ultime non hanno la possibilità di prendere possesso delle stesse in quanto sprovviste delle condizioni minime per essere abitate (luce e acqua). Gli oneri degli allacci idrici ed elettrici sono di competenza dello IACP di Agrigento che, da notizie di stampa, non sembra abbia ad oggi intrapreso alcuna iniziativa per dotare gli appartamenti dei collegamenti essenziali di abitabilità, appunto acqua e luce".
L'invito da parte del capogruppo Pace e di Abbate è rivolto a tutti gli enti competenti, ed è quello di attivarsi nel più presto possibile affinché venga risolta questa situazione di impasse e restituire a queste persone una casa".
Vicenda che Carmelo Pace personalmente conosce fin troppo bene. Era lui il sindaco in carica quando la procura ordinò l'evacuazione urgente di quegli immobili. Ne scaturì un'emergenza sociale in ordine alla quale l'allora primo cittadino sacrificò qualche manifestazione ludica pur di garantire a chi era stato costretto ad affittarsi una casa altrove un contributo sull'affitto. Nelle settimane scorse ci si era sostanzialmente illusi che il problema fosse stato risolto, tra sorrisi diffusi e lacrime di commozione. Invece purtroppo non è stato così. Ieri i residenti hanno inscenato l'ennesima forma di protesta. Una vicenda su cui peraltro pendono le situazioni di alcuni ex residenti che sono rimasti fuori, per ragioni diverse, dal nuovo piano di assegnazione. Vicenda finita sul tavolo dello stesso prefetto di Agrigento Filippo Romano. Una vicenda, quella relativa alle case popolari di Largo Martiri di via Fani, che è una sorta di paradigma di quanto la burocrazia possa essere impietosa, specialmente quando i soccombenti sono persone più in difficoltà. Una vertenza aperta su cui adesso, a seguito dell'interrogazione parlamentare odierna, si confida che il governo della Regione riesca a garantire un intervento finalmente risolutivo.