hanno garantito la loro partecipazione al sit-in di protesta programmato all'ospedale "Giovanni Paolo II" di Sciacca, il secondo raduno dopo quello precedente di Agrigento. Una manifestazione che va oltre gli elementi simbolici, e che trae spunto dalla grande spinta popolare rappresentata da un Comitato civico per la Sanità, quello di Sciacca, che continua ad evidenziare la necessità che la collettività tutta faccia la propria parte, per manifestare la propria insofferenza per tutte le criticità in cui versa un nosocomio che, ad oggi, non riesce a garantire la funzione di cui è in possesso, quella di Dea di primo livello.
Questa sera si riuniscono i rappresentanti dei comitati di quartiere di Sciacca per programmare una condivisione della presenza alla manifestazione in programma il 10 novembre. Un fatto a cui il portavoce del Comitato Ignazio Cucchiara al nostro Telegiornale attribuisce grande rilevanza. La manifestazione di venerdì 10 novembre è stata programmata dopo l'annuncio precedente, che era stato quello per sabato 28 ottobre, data poi fatta slittare. A sottoscriverla, un po' come a superare la polemica scaturita dalle firme prima apposte e poi ritirate, sono stati i primi cittadini Giovanna Bubello di Alessandria della Rocca, Milko Cinà di Bivona, Enzo Galifi di Burgio, Calogero Cattano di Caltabellotta, Santino Borsellino di Cattolica Eraclea, Francesco Martorana di Cianciana, Domenico Migliara di Joppolo Giancaxio, Salvatore Dazzo di Lucca Sicula, Vito Clemente di Menfi, Giovanni Cirillo di Montallegro, Giuseppe Cacioppo di Sambuca di Sicilia, Salvatore Di Bennardo di San Biagio Platani, Gaspare Viola di Santa Margherita di Belice, Francesco Cacciatore di Santo Stefano Quisquina, Fabio Termine di Sciacca e Giuseppe Zambito di Siculiana.
Dal vertice dell'Asp, ma anche da una certa parte politica, si insiste sul concetto che la crisi della Sanità non soltanto locale ma nazionale. Cucchiara però non è d'accordo. E tiene ad evidenziare una differenza netta con la protesta recente a Canicattì.