E’ quanto denuncia Mareamico, nonostante gli intensi controlli dei Carabinieri del Nucleo Ambientale che negli scorsi anni hanno colpito duramente i titolari dei frantoi che non rispettavano le regole. Il fiume Naro, attraversa le campagne di Canicattì, Naro, Camastra e Favara - zone ricche di frantoi - rendendo difficoltosi i controlli.
Le acque di vegetazione rappresentano l'ultimo sottoprodotto proveniente dalla molitura delle olive, che sversato nei fiumi ne provoca la tipica colorazione violacea.
Queste acque derivanti dalla lavorazione delle olive, denuncia Mareamico, sono un vero e proprio rifiuto e sono duecento volte più inquinanti delle acque fognarie.
Anche Legambiente è intervenuta sulla problematica denunciata da Mareamico confidando nelle capacità investigative delle Forze dell’Ordine che negli anni hanno effettuato serrati controlli ai frantoi della zona e non solo quelli che si trovano a ridosso del fiume Naro. Per Legambiente non è detto che i sospettati più in evidenza siano davvero i colpevoli, e anche se questo dubbio rende più complicata l’indagine è ugualmente urgente reprimere questo deplorevole fenomeno