Argomento di scontro: il mancato invito, alla cerimonia alla presenza del presidente Mattarella, del comune di Sciacca. Fatto che ha generato il disappunto del sindaco. “Anche la comunità di Sciacca che ho l’onore di rappresentare – scrive la Valenti - si sentì coinvolta da quella tragedia, avendola percepita non solo fisicamente, attraverso le oscillazioni del terreno, ma anche dal punto di vista umano, come dimostrò anche qui la necessità di realizzare una baraccopoli, così come dimostrò il ruolo centrale avuto dall’ospedale, non a caso definito da un giornalista del Corriere della Sera, in una delle sue corrispondenze dell’epoca più significative, “il più efficiente centro sanitario della zona terremotata”. Ruolo da protagonista, quello avuto dai medici del nosocomio di Sciacca, allora capeggiati dal compianto dottor Giuseppe Ferrara, dove furono ricoverati decine e decine di feriti, costringendo i chirurghi a interventi senza sosta in sala operatoria. Insomma: ancorché senza morti né feriti tra i suoi cittadini, anche Sciacca fu vittima di quel terremoto”. Francesca Valenti che, dunque, non nasconde il suo rammarico per il fatto che il Coordinamento dei Sindaci non abbia ritenuto di coinvolgere anche il comune di Sciacca alla manifestazione di inaugurazione delle commemorazioni alla presenza del Capo dello Stato. Sindaco di Partanna Nicolò Catania che così ieri ha replicato.