si è registrato il naufragio di un altro barchino naufragato a circa 28 miglia dalla costa. Quarantasei migranti sono stati salvati, ma una donna di 26 anni, originaria della Costa d’Avorio, è morta proprio nella fase di trasbordo dal barchino alla motovedetta della guardia di finanza che era intervenuta per soccorrere i naufraghi. La piccola imbarcazione è colata a picco e tutti gli occupanti originari di Guinea, Mali e Costa d’Avorio che erano a bordo sono finiti in acqua. Pochi minuti prima di essere soccorsi,ma che sono stati fatali per la giovane donna. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarla. Era successo anche per la bimba di due anni deceduta lunedì a seguito del naufragio nel quale risultano ancora dispersi altri due bambini e 6 adulti. Lampedusa torna a vivere l’emergenza sbarchi e, con il maltempo, anche il dramma dei migranti che trovano la morte. La vicenda della piccola di due anni ha generato indignazione. Perdonaci piccolo angelo, ha scritto in un post su facepook il presidente della Regione Renato Schifani che è tornato a richiamare alla responsabilità collettiva e soprattutto a chiedere che l’Unione Europea abbia un sussulto di dignità.
E’ la cronaca di morti annunciate ma questo non è un romanzo, è una realtà ormai quotidiana, ha dichiarato l’arcivescovo di Agrigento mons Alessandro Damiano che rispetto agli ultimi avvenimenti parla di “naufragio dell'umanità”. Vittime innocenti – aggiunge l'arcivescovo che toccano la parte emozionale quando sono bambini, ma dobbiamo capire ogni vita umana è preziosa. Non basta emozionarsi, ha concluso, ma occorre trovare le via di azione.
Intanto, anche il maltempo nelle ultime ore rallenta il trasferimento dei migranti dall’hotspot di Lampedusa a Porto Empedocle