Ancora una volta, dunque, gli operai si vedono costretti ad annunciare l'intenzione di incrociare le braccia. Sullo sfondo il solito problema: la mancata puntualità nel pagamento degli stipendi. Lavoratori che con il nuovo servizio contenuto all'interno del piano ARO speravano che le cose finalmente potessero cambiare. Così non è stato. Lo stato di agitazione che, negli intendimenti, culminerà con lo sciopero del 26 gennaio, è iniziato già da un mese. Ai primi di gennaio del negoziato per raggiungere un'intesa. Negoziato però fallito.