Lo ha deciso il Giudice del lavoro del Tribunale Antonino Cucinella, che ha accolto il ricorso presentato dallo storico leader di mille battaglie dei disabili sul territorio saccense. Per il Tribunale, in particolare, le mansioni lavorative svolte da Allegro ne hanno peggiorato le condizioni di salute. In particolare, Allegro lamentava la difficoltà nell'operare stando in posizione curvata sulla scrivania per quasi tutto l’orario giornaliero. Eppure Allegro già dieci anni fa aveva chiesto di essere adibito a mansioni diverse, con un tavolo adeguato alle sue condizioni di disabile. Un tavolo che non lo costringesse, in buona sostanza, a stare in una posizione curvata sulla scrivania. La stessa commissione medica di verifica di Agrigento riconobbe la non idoneità di Totò Allegro a svolgere le mansioni alle quali era preposto, significando anche la necessità che l'impiegato venisse adibito a mansioni finalizzate a non peggiorare le sue condizioni. Tuttavia, il Comitato di Verifica per le cause di servizio di Roma si pronunciò negativamente, sostenendo, in parole povere, che se le condizioni fisiche di Allegro erano peggiorate questo non era da addebitare a presunti strapazzi e disagi dall'attività lavorativa da lui svolta. Il Comune dal canto suo, nel respingere la richiesta di applicazione a mansioni diverse, si è attenuto al parere di questo comitato. Tuttavia Totò Allegro ha presentato ricorso al Tribunale. E il Tribunale gli ha dato ragione, riconoscendogli così l'equo indennizzo, calcolato in 39 mila 664 euro. Equo indennizzo che, formalmente, si è trasformato in uno dei tanti debiti fuori bilancio maturati. Debito riconosciuto nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale.