nel piano di dimensionamento scolastico che dovrà essere approvato nelle prossime settimane, prima che si entri nel periodo clou delle iscrizioni al nuovo anno scolastico.
Una doccia fredda per la città che appena due anni fa aveva dovuto attuare una riorganizzazione delle scuole di base, tenendo conto dei parametri legati al numero minimo di studenti necessario per poter mantenere l’autonomia. Una riorganizzazione che aveva portato all’istituzione di tre istituti comprensivi: Mariano Rossi, Dante Alighieri e Inveges e al mantenimento di un solo Circolo Didattico, il Giovanni XXIII che comprende il plesso Fazello, il Catusi, il San Giovanni Bosco e Mascagni. La scuola storica della città di Sciacca, quella del primo circolo didattico, è destinata a perdere la propria autonomia. Secondo il piano messo a punto dalla Regione, il primo circolo didattico diretto da Anna Conti dovrà essere accorpato all’istituto comprensivo Dante Alighieri che, a questo punto, arriverebbe a circa 1.500 alunni. Un progetto che ha generato un vero e proprio terremoto in città e che ha portato l’assessore all’istruzione Salvatore Mannino a convocare una riunione con i dirigenti scolastici. La città di Sciacca si oppone alla soppressione del primo circolo didattico, ma c’è il concreto timore che la Regione tiri dritto anche perché le contestazioni sono ormai all’ordine del giorno a fronte di un piano di dimensionamento scolastico in Sicilia che sta cancellando tante storiche scuole. Si sta dunque provando a contestare il provvedimento, ma realisticamente anche a limitarne gli effetti con una ridistribuzione più ottimale rispetto a quella prevista dall’assessorato regionale.
Questo significa, però, ridiscutere l’assetto di tutte le scuole dell’infanzia, primaria e media della città e, dunque, rivedere il piano di riorganizzazione messo a punto nel 2022 e che è entrato in vigore da questo anno scolastico. Al palazzo municipale di Sciacca si sono già riuniti in questi giorni i dirigenti scolastici, ma ancora non emerge una controproposta da formulare all’assessorato regionale all’istruzione.
I tempi sono risicati posto che il decreto regionale che, secondo la Cgil taglierà circa 90 scuole nell’isola, è atteso ai primi di gennaio.